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TICINOScuola: votazione 21 maggio, il "No" di tredici associazioni

16.05.06 - 12:09
Un chiaro "No" alle modifiche degli articoli costituzionali sulla formazione (in votazione federale il 21 maggio prossimo) e al progetto di concordato HarmoS.
Ti Press
Scuola: votazione 21 maggio, il "No" di tredici associazioni
Un chiaro "No" alle modifiche degli articoli costituzionali sulla formazione (in votazione federale il 21 maggio prossimo) e al progetto di concordato HarmoS.
LUGANO - "A poche settimane dalla votazione federale del 21 maggio, che prevede importanti modifiche agli articoli costituzionali sulla formazione, preoccupati delle possibili conseguenze che la nuova carta fondamentale potrebbe avere per il futuro della scuola ticinese, esprimiamo un convinto "No" agli articoli in votazione".

Questa la premessa di un comunicato stampa congiunto diramato oggi da tredici associazioni e organizzazioni attive nel mondo della scuola: Associazione cantonale docenti della scuola dell’infanzia, Associazione per la Scuola Pubblica del Cantone e dei Comuni, Associazione Ticinese Insegnanti di Storia, Commissione di Matematica della Svizzera Italiana, Demopedeutica - Società ticinese degli amici dell’educazione del popolo e di utilità pubblica, Federazione Docenti Ticinesi, Verifiche, Movimento della Scuola, OCST-docenti, Sindacato interprofessionale, Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti, Società ticinese dei docenti di educazione fisica e VPOD-docenti.


"Il nuovo testo costituzionale - si legge ancora nella nota stampa - getta infatti le basi per una svolta storica nell’ambito del federalismo svizzero: di fatto, nel nome di un’auspicata “armonizzazione”, permette un intervento prescrittivo e decisionale della Confederazione nelle politiche scolastiche dei Cantoni".

"A preoccupare particolarmente - si legge ancora nella nota stampa - non è certo la prospettiva di un’”armonizzazione” dei sistemi scolastici (che quando fosse ispirata a valori e principi pedagogici condivisi sarebbe certamente benvenuta), quanto la possibilità di una normalizzazione forzata delle strutture scolastiche e dei modelli educativi sulla scorta di prospettive maggioritarie. Il nuovo articolo 48a prevede infatti esplicitamente che “la Confederazione può dichiarare di obbligatorietà generale i trattati intercantonali”, vale a dire estendere l’obbligo di normative decise dalla maggioranza dei Cantoni a un’eventuale minoranza recalcitrante.
Questi articoli preparano quindi le basi legali per una successiva politica scolastica coordinata sul piano svizzero, aprendo la strada anche a un intervento impositivo (ed è questa la vera novità del testo) per quanto concerne la scuola dell’obbligo: il nuovo articolo 62 prevede che la Confederazione possa obbligare i Cantoni a uniformare i sistemi educativi nella scuola di base "per quanto riguarda l’età d’inizio della scolarità e la scuola dell’obbligo, la durata e gli obiettivi delle fasi della formazione e il passaggio dall’una all’altra fase".
Non si tratta ovviamente di intenzioni prive di conseguenze per il nostro sistema scolastico. La modifica costituzionale serve in realtà per promuovere progetti come HarmoS (progetto recentemente messo in consultazione, fortemente voluto dai Cantoni svizzero-tedeschi, che diventerà operativo quando fosse accettato da almeno 10 cantoni). Harmos avrà di fatto pesanti conseguenze per la scuola ticinese, comportando un parziale smantellamento del nostro attuale sistema scolastico e la ridefinizione dei principi sui quali si fonda. HarmoS implica per il Ticino modifiche strutturali e d'orientamento pedagogico: obbligo scolastico a 4 anni compiuti, ciclo primario di 8 anni (2 di scuola dell'infanzia + 6 elementari), scuola media di 3 anni, anticipazione delle scelte d'indirizzo curricolare, standard di formazione imposti, obbligo di due lingue straniere durante il ciclo elementare ecc.".

E ancora: "Va detto, a scanso di equivoci, che non c'è, fra i promotori della nostra iniziativa, nessuna intenzione preventiva di chiusura localistica nei confronti di un discorso di reale armonizzazione. Anzi le sfide future della scuola (anche della nostra) sicuramente richiedono un'attenzione nuova al confronto e alla verifica della qualità dei modelli pedagogici, all'elaborazione di scenari nazionali e internazionali con i quali fare i conti sia sul piano degli indirizzi sia su quello delle finalità educative e delle strutture di formazione.
Non vogliamo una scuola ticinese chiusa su se stessa e impermeabile alle sfide che oggi più che mai richiedono un rinnovato impegno politico e culturale in campo educativo. Ma neppure vogliamo rinunciare alle prerogative di una scuola di cui il Ticino è andato fin qui giustamente fiero e che è stata, per il suo valore pedagogico innovativo, per le sue coraggiose scelte realizzative, modello invidiato sia sul piano nazionale che internazionale".

"Noi riteniamo - continua la nota stampa - che vi siamo condizioni irrinunciabili per l'impegno formativo: la specificità storico-istituzionale di un progetto educativo (specificità pedagogica ma anche linguistica, sociale e culturale) è fondante per una scuola: ne determina l’identità simbolica e la forza politica come istituzione di un paese; l'autonomia politica e decisionale nella definizione di un modello scolastico è, in un paese multilingue e multiculturale come il nostro, un valore irrinunciabile: garanzia del controllo democratico, del sostegno popolare e del rispetto delle minoranze; il significato e la qualità di un’istituzione scolastica non si desume dalla sua corrispondenza ai modelli più diffusi, bensì dalla sua capacità di costruire un radicamento culturale, di assicurare a tutti un’educazione libera e di perseguire finalità educative condivise; al cuore dell’attività educativa sta, prima ancora che il raggiungimento di determinati standard di prestazione, lo sviluppo dell’allievo come persona, la sua maturazione intellettuale e culturale, la garanzia per tutti di poter accedere ad una formazione di qualità; resta fondamentale il diritto della persona a una formazione scevra da ogni condizionamento economico o strumentale. Si tratta di valori che significativamente non ritroviamo nel dibattito attorno alla modifica degli articoli costituzionali e nel progetto HarmoS".

"Con questo appello vogliamo dunque promuovere un’opposizione ragionata e motivata a indirizzi frettolosamente avallati dalle nostre autorità nel nome di una mobilità e di una flessibilità strumentale dei sistemi scolastici (una mobilità e un’esigenza di coordinamento che, anche qualora fosse realmente necessaria, può essere raggiunta in altro modo).
Su queste basi diciamo "No" alla modifica degli articoli costituzionali sulla formazione e "No" al progetto di concordato HarmoS".

Personaggi aderenti

Adobati Abbondio, Aebischer Federico, Agustoni Carla, Agustoni Rodolfo, Alberti Arnaldo, Aletti Roberto, Allisiardi Fabio, Ambrosetti Gérard, Antognetti Roldano, Antognini Luciana, Antognini Piero, Arrighi Simona, Ay Massimiliano, Bachmann Marika, Baiano Giovanna, Baiano Paolo, Balmelli Aldo, Bagutti Aurelia, Baranzini Giorgio, Baratti Danilo, Barenco Nicola, Beltraminelli Francesco, Beretta Claudio, Bernardi Enrico, Bernasconi Dario, Bernasconi Giuliano, Bernasconi Isabella, Bertola Lina, Bertoli Manuele, Bilusic Vinko, Binaghi Maurizio, Biscossa Anna, Biscossa Mario, Biscossa-Rossi Beatrice, Blardone Esther, Bordoli Gianni, Bottinelli Tazio, Bronz Matteo, Brusa Pierangelo, Buletti Aurelio, Caglioni Donata, Caldera Pierluigi, Camozzi Tiziano, Camponovo Fabio, Candolfi Patrizia, Canepa Pucci Maria Grazia, Cannavò Nicodemo, Canonica Cleto, Canuti Francesco, Casari Alberto, Castelli Federico, Castelli Cavadini Claudia, Catenazzi Flavio, Cavalli Francesco, Celio Franco, Ceppi Matteo, Ceschi Raffaello, Chiarini Sabina, Christen Daniele, Cima Gianni, Cima-Vairora Linda, Conti Rossini Egon, Corti Graziella, Cortinovis Roberto, Costa Mario, Crivelli Aurelio, Croce Fausto, Croce Giovanni, Curonici Giuseppe, De Bernardo Roberto, De Gaspero Claudia, Degiorgi Lauro, Degli Antoni Vittorio, Della Casa Fabrizio, Dell’Acqua Nicola, Dell’Agnola Daniele, Dell’Ambrogio Michele, Delucchi Sara, De Stefani Bruno, Diviani Elio, Diviani Erica, Do Giovanni, Domenech José, Domenighetti Ilario, Donati Laura, Donati Silvia, Doratiotto-Prinsi Valeria, Dotti Giorgio, Egger Monica, Ermotti-Lepori Maddalena, Farina Margherita, Farina Paolo, Fassora Antonella, Fazio Paolo, Ferretti Enrico, Ferrari Luca, Ferrari Mario, Filippi Tiziana, Foletta Monaco Wanda, Foletti Edi, Fovini Valeria, Frigeri Alessandro, Frigerio Danilo, Fusè Pizzardi Chiara, Gabaglio Filippo, Galbiati Paolo, Galfetti Susanna, Galli Giovanni, Galli Sandro, Gallino Gianfranco, Gallotti Flavio, Gamboni Vasco, Gandolla Alberto, Gatti Gabriele, Gatti Luca, Gehring Jeannine, Gélil Annamaria, Gemelli Benedino, Gianella Davide, Giovannini Mariella, Ghisletta Raoul, Gilardoni Silvano, Giudici Anja, Giudici Francesco, Giuffrida Alberto, Giunta Vincent, Gnesa Melissa, Grata Bruno, Gropengiesser Arno, Guaita Marco, Guarneri Fabio, Guggisberg Petra, Hägler Paolo, Jörimann Brigitte, Kandemir Bordoli Pelin, Kauffmann Carlo, Knoll Stella, Kocher Urs, Lafranchi Diego, Lamberti Ennio, Lampietti Beatrice, Leggeri Alberto, Leoni Fabio, Lepori Fernando, Lepori Lorenzo, Lepori Sergi Angelica, Lindenmann Giudici Mariarita, Lolli Massimo, Losa Franco, Loiacono-Husai Ava, Lubini Paolo, Lucchini Waldo, Luraschi Zeno, Magrini Tamara, Mainini Giorgio, Macciocchi Angela, Malnati Poma Beatrice, Mantegazza Patrizia, Manzocchi Tazio, Marchesi Massimo, Marcolli Francesca, Margnetti Remo, Mariolini Nicoletta, Marioni Riccardo, Mariotta Maruska, Martignoni Adriano, Martignoni Sciacca Marilena, Scolari Sonia, Martinelli Alberto, Martinoli Franca, Matasci Francesca, Mellini Pier, Mengoni Gianni, Merlini Adriano, Milesi Ivan, Moghini Katia, Molone-Kauffmann Myriam, Mombelli Franco, Monaco Joe, Montella Edoardo, Moretti Alessandra, Moretti Alex, Morini Paolo, Morinini Giorgio, Morisoli Natalino, Mottini Antonio, Nai Reto, Ortelli Pietro, Pedrazzini Daniele, Pedrini Bruno, Pellanda degli Antoni Elena, Pellandini Dalila, Pelossi Fiamma, Pescia Gianfranco, Pesenti Ugo, Pestoni Graziano, Piatti Alberto, Pieracci Luigi, Poletti Celio Rita, Ponti Mauro, Pontinelli Paolo, Poretti Franca, Pozzi Stefano, Pozzi Rüegger Paola, Prat Enrico, Prinsi Bruno, Pugno Alessandro, Pugno Daniela, Pusterla Patocchi Claudia, Pusterla Fabio, Quadri Gabriele Alberto, Quirici Emanuela, Raineri Claudio, Raschetti Giorgio, Re Alessandro, Reggi Giancarlo, Reggiani Luca, Ricciardi Renato, Rief Manuela, Righetti Tristana, Riva Rosanna, Robbiani Roberto, Rodoni Mariarosa, Roland David, Roncoroni Sonia, Roos Paolo, Rossi Clio, Rossi Davide, Rossi Flavio, Rossi Isabella, Rossini Renato, Rota Andrea, Rovelli Luca, Rüegger Robert, Sais Sergio, Salek Roberto, Sartorio Rachele, Savoia Sergio, Savoldelli Agostino, Scheurer Manuela, Schira Flavio, Schlegel Loredana, Schmid Leonardo, Scopel Cinzia, Scorcia Maurizia, Scossa-Romano Ferruccio, Sergi Giuseppe, Simona Anita, Simona Michea, Sisini Rezio, Solari Francesca, Soldati Carmen, Soldini Fabio, Soldini Gabriella, Soldini Jean, Soldini Tommaso, Snider Saverio, Solari Storni Chiara, Storrer Clerici Erika, Talarico Maria Grazia, Talarico Rosario, Tamagni Michele, Testa-Mader Anita, Tognina Moretti Francesca, Tognola Sara,Tommasini Tiziano, Valentino Antonio, Valli Giuseppe, Valli Mauro, Valente Fiorenzo, Valsangiacomo Alberto, Valsesia Margherita, Valsesia Rolf, Vaucher de la Croix Sergio, Venturelli Mireille, Venzi Paolo, Verda Enrica, Visconti Alfeo, Vitali Sandro, Walo Mina, Winkler Paola, Zambelli Elvezio, Zanchi Rosita, Zanetti Fontana Loredana, Zaninelli Tiziana, Zappa Luciano, Zappa Marco, Zecchin Maria Antonietta.

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