Tragico errore al Civico: amputata la gamba sbagliata ad un 80.enne. Il chirurgo si è autodenunciato. Ancora da chiarire la dinamica dell'errore. Aperta un'inchiesta penale: potrebbe configurarsi il reato colposo.
Poche parole anche da parte del Professor Martinoli che non ha potuto rispondere a molte domande dei giornalisti presenti, proprio perché –come ha sottolineato lui stesso- «non esistono ancora dati certi per fare un bilancio della situazione ». Si sa che l’uomo, di cui non è stata ancora rivelata l’identità, ha 80 anni e riversa attualmente in uno stato critico. All’uomo è stata amputata, oltre alla gamba sana, anche quella che doveva essere sottoposta ad intervento. L’uomo, che era già in cura presso l’ospedale civico di Lugano, è stato portato d’emergenza al pronto soccorso venerdì sera a causa di forti dolori alla gamba sinistra. L’équipe di servizio ha ritenuto necessaria l’amputazione. Qui l’errore chirurgico: l’amputazione è avvenuta alla gamba destra. L’autore dell’errore si è immediatamente autodenunciato. Cristoforo Medugno, questo il nome del medico operante, è un chirurgo con la specializzazione in chirurgia e che dopo aver compiuto i sei anni regolari del corso in chirurgia vantava alcuni anni di professione nel settore.
Il responsabile dell’errore non è stato sospeso. «Il nostro regolamento non prevede una sospensione a priori » ha precisato il Professore Martinoli « ma solo una possibile sospensione se ci sono gli estremi, e in questa vicenda gli estremi non ci sono».
«Le indagini sono riferite a un’ipotesi di reato colposo» incalza il procuratore pubblico Bruno Balestra « e quindi non richiede una sospensione immediata, come per i casi di reati penali. Il paziente attualmente è in condizioni critiche ma già prima dell’intervento il suo stato di salute era preoccupante : si dovrà anche accertare se le sue attuali condizioni di salute dipendono dall’amputazione o dallo stato pre-operatorio».
Non è la prima volta in realtà che l’ospedale civico di Lugano è al centro di polemiche. Dal 1996 al 2000 l’ospedale ha registrato sei casi che poi hanno portato all’apertura di una vicenda di carattere penale. Quattro di questi si sono chiusi con un non luogo a procedere, due sono ancora in corso di accertamenti, ma fino ad oggi non c’è stata nessuna condanna.
di Sal Feo
Nelle foto qui sotto alcuni momenti della conferenza stampa indetta da Sebastiano Martinoli primario chirurgia ospedale civico, Fabrizio Barazzoni medico capo servizio sanitario ente ospedaliero cantonale e Bruno Balestra procuratore pubblico e responsabile dell'inchiesta.