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BELLINZONASEV: "FFS Cargo, la strategia delle mezze verità"

21.03.06 - 17:01
Ti Press
SEV: "FFS Cargo, la strategia delle mezze verità"
BELLINZONA - "Dopo le prime informazioni da parte di FFS Cargo il comitato giù le mani dalle Officine e dal servizio pubblico ha deciso di non dar seguito alla manifestazione programmata per mercoledì 22 marzo seguendo in ogni caso da vicino l’evolversi della situazione e rimandando l’appuntamento a data da definire".

Questo si legge in un comunicato stampa odierno del Sindacato del personale dei trasporti (SEV).

"Alla luce di quanto comunicato da FFS Cargo - continua il SEV - sembra che tutte le preoccupazioni per i dipendenti delle officine di Bellinzona siano finite. Tutto vero?"

Ancora il SEV: "In Ticino, la forte mobilitazione sindacale, politica e della popolazione ha fatto sì che il consiglio d’amministrazione delle FFS abbia intrapreso per il momento un’ altra strategia per ciò che concerne il futuro delle Officine di Bellinzona, rinunciando a comunicare tagli immediati ma adottando una scelta di riduzione di personale a breve, medio termine.
Il comitato giù le mani dalle Officine di Belinzona e dal servizio pubblico è dell’avviso che la dirigenza FFS Cargo come di consuetudine ha presentato il tutto in modo eccessivamente positivo. In base alle informazioni ricevute si desume comunque quanto segue: l settore della manutenzione del materiale rotabile (GSR) passa da 898 a circa 580 posti di lavoro (-318) a livello svizzero; il settore GSR di FFS Cargo si sbarazza della sede di Bienne e degli impianti service di Bellinzona e Lugano (-39 posti in Ticino); la dichiarazione di creazioni di partenariati e la prospettiva di una gestione indipendente per il settore della manutenzione lascia aperta tutta una serie di preoccupanti interrogativi; le FFS hanno già comunicato di volersi allontanare dal CCL FFS Cargo, applicando per le Officine (settore della manutenzione) un CCL analogo a quello vigente nel privato (settore della metallurgia) con condizioni peggiori di quelle attuali e che evidentemente non contempla nessuna protezione contro i licenziamenti; secondo FFS Cargo, nonostante le misure draconiane attuate e prospettate non si raggiunge comunque lo scopo di diminuire i costi del 15% - 20%".

"Il futuro - secondo il SEV - riserverà pertanto ulteriori insidie. Tutto lascia presagire che le intenzioni delle FFS sono comunque quelle di sbarazzarsi del settore della manutenzione del materiale rotabile portandolo verso l’esternalizzazione. La manutenzione del materiale rotabile è senza ombra di dubbio una mansione di precisa competenza delle ferrovie e non può pertanto essere affidata a terzi. La sciagurata ipotesi di creazione di una filiale è stata per ora scongiurata per lo stabilimento di Bellinzona anche grazie alla mobilitazione effettuata. Per il futuro bisognerà stare particolarmente vigili ed intervenire energicamente qualora questa ipotesi dovesse presentarsi anche perché questo non sarebbe tollerabile dopo che le FFS in Ticino hanno già quasi completamente trasferito il traffico viaggiatori a filiali".

"Alla luce di quanto ottenuto per Bellinzona - si conlude la nota stampa del SEV - il comitato giù le mani dalle Officine e dal servizio pubblico ritiene che la mobilitazione avrebbe dovuto essere globale, come più volte richiesto alla direzione sindacale, compattando le maestranze a livello svizzero alfine di affossare il progetto di riposizionamento del materiale rotabile, così da non permettere al consiglio d’amministrazione delle FFS di escludere l’officina di Bienne e gli impianti di servizio che malauguratamente si sono trovati in una posizione più debole".

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