Cerca e trova immobili

LOCARNOLocarno, città del non cinema

06.08.05 - 10:44
Locarno, città del non cinema

di Davide Martinoni 


Cinema Ex- Rex a pieno regime, come le sale al Rialto e quella del Kursaal, messa a disposizione per le anteprime stampa; e poi La Sala e l’Altra Sala alla Morettina, il Palavideo di Muralto e naturalmente l’arena naturale di Piazza Grande, che da sola, con il suo scenario, vale il biglietto, indipendentemente o quasi dal film che vi viene proiettato.

   Il Festival è un perfetto esempio di sfruttamento massimo delle risorse a disposizione, e proprio questa caratteristica evidenzia la distanza siderale fra lo spirito della rassegna e quello – dal punto di vista squisitamente cinematografico – della località che lo ospita. La “ città del cinema”, come Locarno ama definirsi, se estrapolata dal contesto internazionale costruito e consumato ogni anno nella prima metà d’agosto, si rivela essere l’opposto: la “ città del non cinema”, in cui fanno eccezione iniziative private, proposte in un contesto di volontariato, come quelle del Circolo del cinema di Locarno, oppure della “ Lanterna magica”, dell’English Film club o dell’Alliance Française.

   L’Ex- Rex, mummia fra i cinema ticinesi, sarebbe dovuto rinascere con un investimento milionario che prometteva tre sale tecnicamente all’avanguardia, per una programmazione annuale che intendeva assumere anche un carattere festivaliero, creando un circuito “ off”, per cinefili, integrato nel circuito commerciale che avrebbe permesso di sostenere economicamente l’operazione.
   Si parlava – sirena massima – di “ matinées” cinematografiche.
   Scrivevamo sull’edizione del 29 maggio 2002: “ Al di là del ruolo centrale che si assumerà durante i due festival del film, il Rex del futuro avrà dunque la responsabilità di assicurare una gestione commerciale durante tutto il resto dell’anno. Le prospettive in questo senso innovative, orientate a dar spazio ad una programmazione ambivalente: da una parte film di cassetta, e dall’altra pellicole “ alternative”, che facciano la scia ai vari festival cinematografici che si svolgono in Europa e nel mondo; film che normalmente durano lo spazio di una rassegna e vengono poi risucchiati nell’imbuto dell’oblìo.
   Questo tipo di programmazione, interessante per i cinefili locarnesi e non solo, si appoggerà anche sulle tre sale del Cinecentro Rialto di Muralto, e di riflesso sulla sala del Cinema Teatro al Kursaal in Largo Zorzi”.
   Tre anni e tre mesi dopo lo scenario è il seguente: l’Ex- Rex, anche se tecnicamente migliorato ( aria condizionata, nuove apparecchiature a sostegno delle esigenze festivaliere) è strutturalmente immutato, non ha tre sale adesso ( se non consideriamo i due wc nell’atrio) né le avrà prima della prossima glaciazione, visto che un nebuloso e estemporaneo “ studio di mercato” ha sconsigliato ai promotori di dar seguito a qualsivoglia velleità artistico- culturale.
   Quindi non c’è ombra di “ matinées” e dello sbandierato circuito “ off”. Inoltre la programmazione annuale è povera di idee, per nulla innovativa e quantitativamente insufficiente: diradate se non scomparse le proiezioni pomeridiane, sono una rarità, in molti periodi dell’anno, quelle di seconda serata. Per non parlare del capitolo distribuzione, in cui Locarno si distingue per assenza o, nella migliore delle ipotesi, per i suoi drammatici ritardi rispetto a Lugano, dove spesso l’appassionato locarnese deve emigrare per ottenere soddisfazione.
   In questo discorso si inserisce il Cinecentro Rialto di Muralto, che ha tre sale ma non dà l’impressione di saperle sfruttare per diventare un punto di riferimento credibile ( e soddisfacente) per i cinefili locali.
   In quanto al Kursaal, terzo vertice del preteso nuovo triangolo cinematografico locarnese, non è mai entrato veramente in linea di conto, è anzi chiuso ad ogni discorso commerciale e vive oggi solo sporadicamente grazie ad iniziative private.
   Questa è la “ città del non cinema”: un imbarazzante controsenso che ha messo radici in un terreno prodigo di promesse mai mantenute.
 
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE