BELLINZONA - "Contributi a fondo perso adeguati?", è questo il titolo dell'interrogazione inoltrata oggi al Consiglio di Stato da parte del granconsigliere leghista Lorenzo Quadri.
Scrive Quadri:"Nel 2003 il Gran Consiglio ticinese, approvando il messaggio 5352, ha concesso alla Fondazione Vincenzo Arnaboldi di Lugano, che gestisce lomonima culla-asilo nido, un contributo a fondo perso per il potenziamento ed il risanamento energetico di tale struttura per lammontare di 2 milioni e 850mila franchi. Inoltre sono stati concessi 300mila franchi per attuare una soluzione provvisoria per i bambini durante lesecuzione dei lavori".
"Da parte sua - prosegue il deputato della Lega - la Città di Lugano, con poco più di questa somma 500mila franchi ha allestito un asilo nido, perfettamente funzionante, in cui ha accolto i bambini mentre la culla Arnaboldi era inagibile per lavori. Al momento i lavori di ristrutturazione presso la culla Arnaboldi sono in dirittura darrivo. Lasilo nido cittadino potrebbe però tranquillamente continuare ad operare".
Quadri inoltre dice che "la Città di Lugano stando alle dichiarazioni del Municipale G. Bignasca pubblicate sul Mattino della domenica del 12.12.04 (pag. 2) sarebbe stata in buona sostanza invitata dalla fondazione Arnaboldi a chiudere la propria struttura in quanto, in caso contrario, per la culla Arnaboldi (beneficiaria del contributo cantonale a fondo perso) potrebbero non esserci sufficienti utenti. Ciò significa dunque che, mentre il Cantone concedeva a fondo perso quasi tre milioni per la ristrutturazione, lampliamento ed il risanamento energetico di un asilo nido, la Città di Lugano dimostrava che, con un sesto di questa somma, è possibile creare dal nulla un asilo nido funzionante ed in grado di operare nel tempo".
In fine - il granconsigliere leghista - rileva "che lo scopo di questo atto parlamentare non è quello di attaccare una fondazione, né tantomeno di criticare i nidi dinfanzia. E invece quello di chiedere lumi non solo su un caso concreto di utilizzo di denaro pubblico atto a suscitare delle perplessità - perplessità che confido il Consiglio di Stato saprà prontamente dissipare – ma anche di porre alcune questioni di ordine generale".