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BELLINZONA"Contributi a fondo perso adeguati?", interrogazione di Quadri al CdS

17.12.04 - 13:52
Ti Press
"Contributi a fondo perso adeguati?", interrogazione di Quadri al CdS

BELLINZONA - "Contributi a fondo perso adeguati?", è questo il titolo dell'interrogazione inoltrata oggi al Consiglio di Stato da parte del granconsigliere leghista Lorenzo Quadri.
Scrive Quadri:"Nel 2003 il Gran Consiglio ticinese, approvando il messaggio 5352, ha concesso alla Fondazione Vincenzo Arnaboldi di Lugano, che gestisce l’omonima culla-asilo nido, un contributo a fondo perso per il potenziamento ed il risanamento energetico di tale struttura per l’ammontare di 2 milioni e 850mila franchi. Inoltre sono stati concessi 300mila franchi per attuare una soluzione provvisoria per i bambini durante l’esecuzione dei lavori".

"Da parte sua - prosegue il deputato della Lega - la Città di Lugano, con poco più di questa somma – 500mila franchi – ha allestito un asilo nido, perfettamente funzionante, in cui ha accolto i bambini mentre la culla Arnaboldi era inagibile per lavori. Al momento i lavori di ristrutturazione presso la culla Arnaboldi sono in dirittura d’arrivo. L’asilo nido cittadino potrebbe però tranquillamente continuare ad operare".

Quadri inoltre dice che "la Città di Lugano – stando alle dichiarazioni del Municipale G. Bignasca pubblicate sul Mattino della domenica del 12.12.’04 (pag. 2) – sarebbe stata in buona sostanza invitata dalla fondazione Arnaboldi a chiudere la propria struttura in quanto, in caso contrario, per la culla Arnaboldi (beneficiaria del contributo cantonale a fondo perso) potrebbero non esserci sufficienti “utenti”. Ciò significa dunque che, mentre il Cantone concedeva a fondo perso quasi tre milioni per la “ristrutturazione, l’ampliamento ed il risanamento energetico” di un asilo nido, la Città di Lugano dimostrava che, con un sesto di questa somma, è possibile creare dal nulla un asilo nido funzionante ed in grado di operare nel tempo".

In fine - il granconsigliere leghista - rileva "che lo scopo di questo atto parlamentare non è quello di attaccare una fondazione, né tantomeno di criticare i nidi d’infanzia. E’ invece quello di chiedere lumi non solo su un caso concreto di utilizzo di denaro pubblico atto a suscitare delle perplessità - perplessità che confido il Consiglio di Stato saprà prontamente dissipare – ma anche di porre alcune questioni di ordine generale".


 

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