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SVIZZERAAll'asilo prima rispetto al passato, in Ticino già a 3 anni a scuola d'infanzia

25.11.04 - 10:10
All'asilo prima rispetto al passato, in Ticino già a 3 anni a scuola d'infanzia

BERNA - I bambini iniziano la loro carriera scolastica prima rispetto a vent’anni fa. Dal 1984, la quota di bambini di quattro anni iscritti a una scuola dell’infanzia è sensibilmente aumentata. È ormai consuetudine trascorrere due anni in uno stabilimento di educazione prescolastica. Queste osservazioni, come pure le cifre relative all’insieme del sistema educativo, provengono dalla statistica degli allievi e degli studenti pubblicata annualmente dall’Ufficio federale di statistica (UST).

Prescolarità
Nel 2003 le scuole dell’infanzia hanno accolto circa 153'800 bambini, ossia 2100 in meno che nel 2002. Ricalcando l’evoluzione demografica dei bambini da quattro a sei anni, tra il 1984 e il 1996 il numero di iscritti è cresciuto continuamente, mentre dal 1997 a oggi gli effettivi sono diminuiti di 7000 allievi. Dal 1997 la ripartizione tra i sessi è immutata (le bambine sono il 48%) e la diversità culturale è stabile, con una quota di stranieri che oscilla attorno al 26%.
A seconda del Cantone, i bambini beneficiano di un diritto all’educazione prescolastica di uno o due anni prima della scuola dell’obbligo. Benché la sua frequenza sia generalmente facoltativa, la scuola dell’infanzia attira bambini sempre più giovani. Dal 1984, il tasso di bambini di quattro anni iscritti a una scuola dell’infanzia è passato dal 15% al 34%, mentre quello di bambini di sei anni è sceso dal 76% al 61%. Inoltre, la durata media di frequenza, che nel 1984 era di 20 mesi, si
è allungata a 23 mesi nel 2003. Questa media nasconde tuttavia grandi disparità tra i vari Cantoni e Regioni. Nel 2003, la Svizzera romanda e il Ticino registravano una durata media di 26 mesi (32 mesi per il Ticino), mentre nella Svizzera centrale tale cifra non superava i 17 mesi (12 mesi a Obvaldo).

L’organizzazione e il finanziamento dell’educazione prescolastica sono di competenza dei Cantoni e dei Comuni. La maggior parte dei bambini arriva alla scuola dell’infanzia a quattro o cinque anni, salvo in Ticino dove cominciano a tre anni. Le differenze in materia di accesso all’educazione prescolastica tra la Svizzera e gli altri Paesi europei sono tuttavia grandi. A titolo di esempio, in Inghilterra il 98% dei bambini di quattro anni frequenta la scuola dell’infanzia, contro il 34% in Svizzera.

Scuola dell’obbligo
Durante l’anno scolastico 2003/04, quasi 813'000 allievi sedevano sui banchi della scuola dell’obbligo, il che corrisponde a un aumento dello 0,3% rispetto al 2002/03. La scuola dell’obbligo comprende i gradi primario e secondario I nonché tutti i programmi scolastici speciali (classi AI, a numero ridotto, d’integrazione, per handicappati, ecc.). In seguito al calo della
natalità dal 1997, la scuola elementare ha accusato una flessione di 3700 allievi. In compenso, il grado secondario I, ancora sotto l’influsso dell’evoluzione demografica positiva degli anni Ottanta, ha registrato un incremento di 5400 allievi.
Nel 2003 la quota di bambini di nazionalità straniera era del 23% nel grado primario (18% nel 1984) e del 21% nel grado secondario I (15% nel 1984). Nelle classi speciali, questo tasso è stabile da dieci anni attorno al 45%. La forte quota di stranieri in queste classi è dovuta alle misure d’integrazione di questi bambini, spesso di lingua straniera, nel sistema educativo svizzero. Benché rappresentino solo una minima parte della scuola dell’obbligo, gli effettivi delle classi
speciali sono nettamente aumentati tra il 1984 e il 2003, passando da 32'780 a 50'430 allievi, con un tasso costante di maschi del 62%.

Formazione postobbligatoria
In calo dal 2000, gli effettivi delle scuole di formazione generale (scuole di maturità, di diploma o di cultura generale, ecc.) hanno ricuperato qualche punto nel 2003 (+1,8%). Quelli della formazione professionale, in progressione costante dal 1996, sono invece rimasti invariati (+0%). Riscuotono un successo evidente le formazioni transitorie (10° anno, pretirocinio, formazioni generali brevi): gli effettivi sono infatti passati da 11'500 nel 1984 a 16'000 nel 2003. Questo tipo di formazione di un anno permette ai giovani giunti al termine della scuola dell’obbligo di continuare a formarsi quando non hanno la possibilità di accedere immediatamente a una formazione postobbligatoria. Nel grado terziario, con poco più di 43'500 studenti gli effettivi della formazione professionale superiore ristagnano. Le scuole universitarie professionali, i cui effettivi aumentano regolarmente dalla loro creazione, ne registravano 43'600 (+13%). Quanto alle università, che presentano una crescita continua dagli anni Ottanta, nel 2003 contavano 109'300 studenti (+5%).

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