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SVIZZERAExit, assistenza al suicidio anche ai malati di mente

11.11.04 - 16:43
Ti Press
Exit, assistenza al suicidio anche ai malati di mente

ZURIGO - L'organizzazione di "accompagnamento alla morte" Exit ha deciso di non più escludere le persone malate di mente dall'assitenza al suicidio. Unica condizione sarà la capacità di discernimento di queste persone.

Exit aveva deciso di non più accordare l'assistenza al suicidio alle persone con problemi psichici in seguito ad un caso controverso verficatosi nel 1999. Sulla base di una nuova perizia la direzione dell'organizzazione ha ora fatto parzialmente retromarcia, indica oggi Exit in una nota.

Il caso che aveva portato alla moratoria si riferiva ad una paziente 30enne di una clinica psichiatrica basilese, da tempo sofferente di gravi disturbi psichici, ma fisicamente sana, che nel 1999 aveva richiesto l'aiuto dell'organizzazione: il medico cantonale di Basilea-Città aveva fermato all'ultimo momento il suicidio assistito. In seguito a quella vicenda Exit aveva pure deciso l'istituzione di una commissione etica incaricata di valutare i casi più controversi.

Stando alla nota odierna, la decisione di non più negare a priori i propri servizi ai malati di mente si basa su un rapporto realizato da esperti esterni all'associazione, i quali sono arrivati alla conclusione che esistono persone sofferenti di malattie psichiche la cui capacità di discernimento può essere considerata intatta. Soltanto in simili casi l'aiuto al suicidio sarà in futuro possibile.

Exit non intende invece prestare la propria assistenza a persone il cui desiderio di morire è provocato da una patologia psichica. Il portavoce di Exit Andreas Blum ha detto in proposito che in caso di dubbio sulle capacità di discernimento di un paziente l'assistenza al suicidio non sarà accordata.

L'assistenza al suicidio concessa ai malati di mente è uno dei punti più controversi in Svizzera in tema di eutanasia. Oltre ad Exit, la principale organizzazione del settore, esistono in Svizzera altre due organizzazioni "concorrenti" - "Dignitas" e "SuizidHilfe" - che già accompagnano alla morte anche chi vuole liberarsi da una sofferenza psichica.

ATS
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