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GINEVRAUn miracolo tutto svizzero come Alinghi

20.03.03 - 11:17
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Un miracolo tutto svizzero come Alinghi
a cura di Tarcisio Terribilini

Frase sentita da un giornalista spagnolo: «Questa Svizzera, tanto piccola, è davvero sorprendente! Non solo, senza avere il mare, è riuscita a riportare in Europa la Coppa America, il più ambito trofeo della vela, ma anche, senza avere un'industria propria nel settore, ospita il migliore Salone dell'auto del mondo!». Questa 73.esima edizione accontenta tutti, rappresentanti dei mass media, accorsi da ogni continente, e responsabili delle marche. Più grande, il Salone 2003 è la più completa espressione della produzione mondiale. Ed ancora più lussuoso: osservando gli stand si può solo pensare che in questo particolare mondo dell'auto tutto vada bene. Per la verità e in altre parole, se ci sono crisi e dubbi sul futuro si cerca di nasconderli. Si deve però anche fare un altro discorso: la concorrenza è diventata talmente dura (calati i profitti, ma aumentati gli investimenti necessari) che ognuno, per mantenere o, se possibile, ampliare il suo mercato, deve dare di sé la migliore impressione davanti alle centinaia di migliaia di visitatori e alle parecchie migliaia di giornalisti, che diffonderanno le immagini di Ginevra in tutto il mondo. Ecco allora che ogni marca, senza eccezione, ha portato sulle rive del Lemano qualcosa di nuovo: modelli assolutamente inediti e in prima visione, oppure restyling, nuovi motori, ampliamenti di gamma. Per la sua internazionalità questo Salone è anche vetrina privilegiata dove esporre prototipi e verificare quale accoglienza viene data a proposte per un'evoluzione futura. Ci manca lo spazio per pubblicare un rapporto completo ed elencare tutte le novità di quest'anno, che non si limitano alle vetture, ma interessano anche gli accessori, gli equipaggiamenti, le gomme, le attrezzature per garage e carrozzerie, ecc. Dopo le pagine della settimana scorsa, vogliamo almeno proporre alcune nostre impressioni, giungendo a una conclusione: più che mai un Salone che vale la pena di visitare.

Strettamente riservato a Paperon de' Paperoni

Prima importante passerella per Rolls-Royce e Bentley ormai separate e, dal 1° gennaio scorso, diventate concorrenti: la prima gestita da BMW, la seconda da VW. La Rolls-Royce Phantom, costruita in gran parte a mano nel nuovo stabilimento di Goodwod, è imponente, maestosa, indiscutibilmente nel migliore rispetto della sua tradizione. Al Salone - caso o astuta mossa di marketing ? - è esposta proprio accanto alla Maybach (di Mercedes), la sua più diretta concorrente: automatico un confronto diretto. La Rolls ne esce bene: è più originale, proprio come ci si aspetta un nuovo modello della pomposa marca britannica, mentre la Maybach, pur perfetta e con il massimo in materia di tecnologia d'avanguardia, a molti sembra una Mercedes …gonfiata. Con dimensioni simili, la Rolls pesa 4 quintali in meno, grazie alla sua costruzione abbondantemente in alluminio; ha infatti in acciaio solo il coperchio del baule, e le due ali anteriori sono in materiale di sintesi. Bentley per ora gioca sulla sua antica tradizione sportiva (quest'anno è anche grande favorita per la 24 Ore di Le Mans): frutto della nuova gestione presenta solo la Continental GT, bassa e lunga coupé a 4 posti, rimandando a più tardi il lancio di berline in grado di opporsi a quelle delle due marche citate prima. Confermata del resto l'intenzione di voler allargare la gamma, proponendone una molto grossa e un'altra, altrettanto lussuosa, di dimensioni più contenute. A un livello più basso dove, rispetto a Mercedes S Classe e BMW Serie 7 ha guadagnato molti punti Audi con la seconda edizione della A8 assai dinamica, è certo interessante la nuova Jaguar XJ: fatta quasi interamente in alluminio è più grande e più spaziosa di quella precedente, di cui tuttavia, volutamente, mantiene in modo chiaro lo stile. Ritentano uno sbarco in Europa, nel segmento di lusso, le marche americane: non si sa se avrà un futuro, e quale, la spropositata Cadillac con enorme motore a 16 cilindri, ma altri suoi modelli, come la XLR, verranno venduti anche sul nostro mercato, assieme alle Chevrolet, a prezzi probabilmente piuttosto interessanti rispetto a quelli dell'affermata concorrenza tedesca.

Sport utility vehicle - Piacciono parecchio, anche se costano di più

Una robusta concorrenza per le berline di lusso. L'offerta di Sport Utility Vehicle, SUV appunto, continua ad aumentare: naturalmente a trazione integrale, con o senza le ridotte o bloccaggi vari dei differenziali, spesso con altezza dal suolo variabile, offrono spazio utile notevole, posizione dei sedili più elevata a dominare la strada e il traffico, possibilità di affrontare carreggiate disagevoli. Basta osservare e guidare ad esempio una Range Rover per costatare la loro evoluzione degli ultimi anni: interni di lusso, comfort, prestazioni e tenuta di strada ben migliori. Oltre che trovarsi in concorrenza tra loro (le ultime arrivate, assieme alla Toyota Land Cruiser rifatta, sono la VW Touareg - che al Salone ha completato la gamma di motori - e la Porsche Cayenne) si propongono sempre più come alternative alle berline di categoria superiore. Sarà anche una moda, ma queste grosse robuste automobili, che danno pure una illusione (!) di maggiore sicurezza, piacciono parecchio e la clientela sembra ben disposta a pagare quel qualcosa in più che, forzatamente, costano sia all'acquisto che in esercizio. Esempi? Bastano due: è certamente grazie alla XC90 che Volvo, questi primi mesi dell'anno, è stata l'unica marca ad aumentare le vendite sul mercato svizzero, e la piacevole Sorento sta dando alla coreana Kia, finora una Cenerentola qui da noi, un'immagine tutta nuova e di maggiore interesse, con un'attrattività di cui approfitteranno anche altri suoi modelli.

L'Italia s'è desta

«L'Italia s'è desta»: è il titolo che il quotidiano “il Giornale” ha dato a un servizio speciale dal 73.esimo Salone di Ginevra. Aggiungo un punto di domanda, perché se è vero che sulle rive del Lemano il Gruppo Fiat ha dimostrato buone intenzioni e svelato parecchie novità, bisogna ancora vedere quando arriveranno in vendita e come riusciranno su un mercato che in parte devono riconquistare. Gli sforzi sono tesi a riportare soprattutto i marchi Fiat e Lancia ai livelli del passato, ma basteranno piccoline senza dubbio interessanti come la Gingo (sostituisce Panda), la Idea (monovolume su base Punto) e la nuova Ypsilon? Note liete senz'altro per Alfa Romeo, che al restyling di GTV e Spyder affianca una bella Coupé su base 156 (sul nostro mercato a inizio 2004), e progetta anche a una SUV, come mostrato al Salone con il prototipo Kamal. Ammiratissima la piccola Lamborghini, battezzata Gallardo; in fondo è italiana solo di .passaporto: la marca appartiene infatti ad Audi, quindi al Gruppo VW, e anche il motore V10 di 500 CV arriva dalla Germania. Professioni e curiosità

Allo stand AMAG “Metti in moto il tuo futuro”

La AMAG, nel mondo dell'auto svizzero, è chiaramente il numero uno. Non solo come società di importazione (Audi, Porsche, SEAT, Skoda, Volkswagen), ma anche per la distribuzione, la vendita e l'assistenza, con la sua rete di garage (anche in Ticino). Anche quest'anno, nella halle 7, è suo un vasto stand (800 m2) interessante per i giovani alla ricerca di una professione, ma anche per tutti coloro curiosi di conoscere il "dietro le quinte" nel campo dell'automobile. Vengono presentate, con dimostrazioni reali, tutte le professioni di un garage, in questi anni sono evolute parecchio, dando importanza ai moderni metodi di diagnostica. Inoltre, con l'esposizione di diversi pezzi e una Golf reduce da un crash-test, è chiarita l'importanza talvolta capitale dell'impiego di ricambi originali: i visitatori si rendeno conto di differenze di qualità tra questi e altri non ufficiali e magari di dubbia provenienza.

Sulle rive del Lemano le ultime proposte in materia di design

Gli stilisti italiani sono ancora i grandi maestri delle belle linee Tutte le marche hanno propri studi di stile, magari sistemati ben lontani dai luoghi di produzione. Ad esempio Toyota in Costa Azzurra, VW in California e Costa Brava, Mazda in Germania. Ma i maestri rimangono ancora gli stilisti italiani, e non ci sono solo i notissimi Pininfarina, Italdesign (Giugiaro), Bertone. Una volta creavano e costruivano carrozzerie speciali uniche, fuoriserie per potenti del mondo come lo scia di Persia o stelle del cinema, oggi invece elaborano proposte e costruiscono prototipi per la grande industria e la produzione in serie. Talvolta il loro lavoro è reso noto, pubblicizzato (ad esempio, Daewoo ben sottolinea che la nuova Nubira è disegnata da Pininfarina), molto più spesso le diverse marche lo tengono nascosto. Chi, nel grande pubblico, sapeva che la prima VW Golf era disegnata da Giugiaro? E chi ha mai saputo che per tanti anni le Honda erano progettate con la consulenza di Pininfarina? A Ginevra parecchie ditte specializzate italiane espongono loro proposte, più che altro per richiamare l'attenzione sulle loro competenze: sono prototipi, non sempre del tutto funzionanti, che quasi certamente rimarranno “numeri unici”: oltre a quelli, ovviamente attraenti, di Pininfarina, Italdesign e Bertone, da citare una profilatissima spyder biposto di Fioravanti, con freni aerodinamici automatici, o la Porsche Boxster vestita a nuovo da Stola, forse più bella di quella originale.

Nuove immatricolazioni

Le preferite degli svizzeri rimangono le auto tedesche Anno dopo anno, la classifica si ripete: in vetta alle nuove immatricolazioni sono le auto di produzione tedesca. Magari costano di più, ma vengono considerate dal pubblico tecnicamente migliori, più affidabili, meglio costruite. Un pubblico che nemmeno sa che parecchi modelli di germanico hanno solo il nome, perché prodotti in altri Paesi. Come, per esempio, Ford o VW fatte in Spagna, BMW o Mercedes in America, Audi in Ungheria, Porsche in Finlandia, ecc. Le tedesche in Svizzera hanno le migliori reti di vendita e di assistenza, ma è anche facile dimostrare quanto l'immagine di Mercedes sia inossidabile, che BMW costruisce i migliori motori a benzina, che VW è all'avanguardia per il diesel. Per la componentistica, Bosch assieme a marche tedesche, ha messo a punto per prima sia ABS che ESP e controllo della trazione, Audi è stata la prima a offrire di serie un cambio robotizzato a doppia frizione. Opel, filiale europea di GM, e Ford stanno uscendo bene da momenti difficili. Opel ha innovato tra le monovolume compatte, con la Zafira, e adesso ne propone una più piccola, ma altrettanto abile quale trasformista dello spazio interno (Meriva), e uno stile nuovo di automobile di classe media superiore (Signum). Ford ha avuto un successo già con la Mondeo, ma specialmente con la Focus e ora con la Fiesta. Porsche è storia a parte. La Svizzera, che è stata a suo tempo il suo primo Paese di esportazione, continua ad essere il suo migliore mercato, tenuto conto del numero di abitanti: hanno un incredibile successo la Cayenne, una fuoristrada, e la sbalorditiva Carrera GT, a Ginevra nella sua veste definitiva, entra nell'olimpo delle vetture più esclusive e care.

Le strategie PSA e Renault

Le francesi puntano sull'originalità del design. PSA (Peugeot e Citroen) e Renault godono buona salute e vantano una gamma attraente, con qualche difficoltà, semmai, a imporre sui mercati esteri i loro modelli più grandi. Peugeot sfrutta i successi nei rally e dà alle sue vetture uno spiccato family feeling. Citroen ritorna alla sua tradizione di originalità, espressa bene con la piccola C3. Più singolare, parlando di linea, la via imboccata da Renault: la seconda edizione della Scénic (a 5 posti; quella a 7 posti arriverà dopo) piace e fa sembrare la VW Touran, monovolume concorrente altrettanto nuova, vettura troppo tradizionale e magari …nata già vecchia.

Prezzo, qualità e tecnologia

Instancabile il rinnovamento delle marche giapponesi. A suo tempo, le giapponesi hanno preso piede sul mercato europeo solo per il prezzo favorevole. Oggi invece puntano sulla qualità, sulla tecnologia di punta e sul rinnovamento dei numerosi modelli. E' il caso della grande Toyota, che lo scorso anno ha venduto oltre 120.000 auto solo sul mercato italiano, ed è in grado, con la sua sottomarca di lusso Lexus, di offrire una gamma molto completa. Ad esempio la nuova Avensis viene lanciata subito in tre varianti di carrozzeria, e per la piccola Yaris appare una brillantissima versione TS turbo di ben 150 CV. Stesso discorso per Mitsubishi, che a Ginevra mostra pure il prototipo di un futuro SUV più sportivo, di Nissan (affiliata a Renault), che sceglie linee particolari (vedi il prototipo Evalia) e propone la 350Z, ultima erede di una famiglia di auto sportive, o di Honda, che appena dopo aver lanciato la nuova Accord già propone la variante Tourer e annuncia una versione sportiva. Un discorso a parte lo meritano Mazda e Subaru; la prima per la sua grande vitalità degli ultimi tempi: dopo Mazda6, Mazda2 e RX-8 ecco già Mazda MXSportif, che preannuncia Mazda3. Subaru, specialista della trazione integrale, ha portato a Ginevra una concept car a 6 cilindri (B11S), la cui linea dovrebbe indicare il nuovo stile della marca: non troppo convincente, soprattutto nel frontale. Ciò di cui ha bisogno è una nuova Justy (arriverà in autunno, in collaborazione con Suzuki) e di motori diesel.

Crisi ormai superata

Le coreane alla scalata delle classi superiori. Tutte le marche coreane sono di nascita recente e dispongono di stabilimenti tra i più moderni. Sono riuscite a superare la grossa crisi di un paio di anni fa e sono ormai una realtà acquisita sui mercati europeo e svizzero. Hanno, in fondo, seguito la stessa via che ha portato al successo le giapponesi: dapprima i prezzi favorevoli, poi una gamma variata e una buona qualità. Soprattutto Hyundai, la maggiore coreana, da noi con modelli per ogni gusto, mira, dopo aver comprato Kia, al quinto posto tra i produttori mondiali. Anche Daewoo, che dopo grandi difficoltà è entrata nell'orbita GM, può guardare al futuro con fiducia. Le coreane non si accontentano più di vendere automobili piccole e a buon mercato: puntano alle classi superiori, con modelli a sei cilindri, lussuosi e molto ben equipaggiati, quasi senza concorrenza se si parla di prezzo. Bell'esempio è la grossa Kia Opirus, che da noi arriverà in autunno a meno di 50mila fr.

Ritornano le auto aperte

Premio “cabriolet” alla Citroen Pluriel, Al Salone di Ginevra ogni anno una speciale giuria attribuisce il premio di "Cabriolet dell'anno": stavolta è stata scelta la piccola Citroen Pluriel (derivata dalla C3) forse soprattutto per la sua innovativa variabilità. Quello delle auto apribili è un segmento che sta riprendendo importanza: parecchie le prime mondiali a Ginevra, con il restyling di Fiat Barchetta e Alfa Romeo Spider, la BMW Z4, la gamma Mercedes CLK, la Saab 9-3, la Peugeot 307 CC e la Renault Mégane II (ambedue con tetto ripiegabile metallico), la Ford Streetka e la Opel Speedster ora con più potente motore turbo. Non meno interessante, anche se solo in prima europea, la VW New Beetle Cabrio.

Nuova Audi A3

La corsa ai motori con sempre più cavalli. La corsa ai propulsori più potenti continua, non sempre alla ricerca di maggiori prestazioni, bensì piuttosto per offrire maggiore comfort di guida con automobili aumentate di peso e con accessori periferici, come il condizionatore, che consumano cavalli. Lasciamo quindi perdere, considerandola caso isolato, l'esotica Bugatti Veyron, con i suoi 1001 CV, e prendiamo come esempio la nuova Audi A3, sportiveggiante fin che si vuole, eppur sempre una vettura compatta: non solo arriva con una versione di 241 CV, ma già sono in fase di messa a punto modelli S3 e RS3, ancora più potenti. Un bene per le finanze del Ticino :solo qui, le tasse di circolazione aumentano anche in funzione della potenza (che la burocrazia cantonale vuole espressa in kW).

Di tutto e di più

Quale è l'automobile più bella del Salone? E' la domanda che gli amici mi rivolgono regolarmente, quando torno da Ginevra, e alla quale è ben difficile dar seguito, anche perché, si sa, i gusti sono gusti… Voglio tentare, comunque, una risposta, limitandomi alle novità: tra le piccoline, guardandola bene, dentro e fuori, mi è piaciuta molto la Lancia Ypsilon; elegante, raffinata, fatta su misura per il ruolo di seconda vettura, o vettura per giovani e signore, cui è destinata. Tra le compatte, belle mi sono sembrate la Audi A3, più spaziosa di quella di prima, con un'ancora maggiore impressione di dinamica sportività, e la monovolume Scénic, di Renault. Tra le grosse, la mia preferita è la Audi A8, ma forse anche perché, avendola già guidata, ne conosco le impareggiabili doti di tenuta di strada con qualunque fondo. Non ho dubbi nel giudicare le massime sportive: bellissima la “piccola” Aston Martin AMV8, che quando sarà sul mercato, nel 2005, darà filo da torcere alle Porsche con cui, anche in materia di prezzo, vuole competere, e stupenda la Lamborghini Gallardo; con la sua linea estremamente pulita, i 500 CV del V10, la trazione integrale e l'affidabilità garantita dalla supervisione della casa madre Audi una temibile concorrente per le varie Ferrari Modena o Porsche Turbo.

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