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SVIZZERASulla Legge Covid-19 il Governo sia «meno centralista»

04.03.21 - 10:28
Il Consiglio agli Stati auspica la concessione di una «maggiore fiducia» ai Cantoni.
Keystone
Fonte ats
Sulla Legge Covid-19 il Governo sia «meno centralista»
Il Consiglio agli Stati auspica la concessione di una «maggiore fiducia» ai Cantoni.
La Camera alta invoca inoltre un'accelerazione del ritmo delle vaccinazioni e che vengano proposti test a tappeto per permettere una veloce uscita dalla crisi.

BERNA - È appena incominciato al Consiglio degli Stati l'esame particolareggiato della legge Covid-19, dopo un breve ma intenso dibattito di entrata in materia. L'esame del dossier deve chiudersi durante questa sessione, come ricordato ai colleghi dal presidente della camera Alex Kuprecht (UDC/SZ).

Qualora il plenum non dovesse riuscire a votare entro stamane la revisione urgente della legge rivista, il dibattito proseguirebbe nel pomeriggio.

Durante la discussione sull'entrata nel merito, diversi oratori e oratrici hanno criticato lo «spirito centralista» che soffia sul Consiglio federale, come dimostrato secondo Heidi Z'graggen (Centro/UR) dalla polemica sulle terrazze dei ritrovi operanti sulle piste da sci. Insomma, secondo Z'graggen bisogna concedere maggiore fiducia ai Cantoni, accelerare il ritmo delle vaccinazioni e proporre test a tappeto per attenuare le conseguenze delle chiusure ordinate dal Consiglio federale sull'economia e offrire prospettive alla popolazione.

Proporzionalità e sussidiarietà dovrebbero guidare l'azione dell'esecutivo quando decide chiusure e restrizioni alla libertà personale. A tale riguardo, il plenum ha accolto una proposta di minoranza in tal senso della "senatrice" urana.

Il Governo è stato anche criticato per non aver tenuto nella debita considerazione l'opinione dei Cantoni, delle commissioni e della popolazione - vedasi le due petizioni in ambito nazionale che hanno raccolto quasi 300'000 firme - tutti, favorevoli a maggiori aperture nel rispetto di rigidi piani di protezione. Fallimenti e disoccupazione di massa sono un incubo che si sta materializzando.

La Camera dei cantoni dovrà decidere se estendere gli aiuti ai casi di rigore alle imprese fondate prima del 1° ottobre 2020, e non soltanto quelle create prima del 1° marzo 2020 come proposto dall'esecutivo. Oltre a ciò, la commissione preparatoria propone di aumentare dal 70 all'80% la quota a carico della Confederazione per i costi dei provvedimenti a sostegno delle imprese con un fatturato fino a 5 milioni di franchi, per spese supplementari stimata in 600 milioni di franchi.

Circa l'assicurazione disoccupazione, la commissione preparatoria sostiene la proposta del Governo di aumentare di 66 giorni il numero massimo d'indennità giornaliere. La Commissione propone inoltre di prolungare la norma applicabile ai redditi modesti in materia d'indennità per il lavoro ridotto fino a fine giugno 2021 (e non soltanto fino a fine marzo).

La Commissione ha inoltre approvato diversi emendamenti che non figuravano nel disegno di legge elaborato dall'esecutivo. Tra questi figura la possibilità data ai cantoni di autorizzare nel 2021 e nel 2022 fino a 12 domeniche all'anno durante le quali il personale può essere impiegato nei negozi. La Confederazione dovrebbe inoltre poter sostenere le imprese radiotelevisive private con mezzi provenienti dal canone radiotelevisivo.

La commissione raccomanderà anche allentamenti per gli esercizi gastronomici (riapertura integrale il 15 marzo), per la cultura, l'intrattenimento, il tempo libero e lo sport (con pubblico dal 15 marzo) e per le manifestazioni e funzioni religiose (più di 50 persone a Pasqua).

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COMMENTI
 

Güglielmo 3 anni fa su tio
in questi casi il governo federale decide e i cantoni muuti... eseguono altrimenti va a finire come abbiamo visto.. un casot

Didimon 3 anni fa su tio
Il covid e la pandemia e solo un invenzione.. Allarmismo.. E Pensiamo a salvare gli ultra 80 enni... Perché sarà grazie a loro che il mondo continuerà? Ma va la

marco17 3 anni fa su tio
Ma che bravi! Le vaccinazioni sono state delegati ai Cantoni e si vede il risultato: molti Cantoni non riescono a somministrare tutte le dosi che hanno a disposizione. Per non parlare della situazione caotica creatasi in autunno quando i Cantoni hanno voluto fare a loro modo con le disposizioni sanitarie, le chiusure, ecc.

Volpino. 3 anni fa su tio
La cacofonia applicata in passato dai diversi Cantoni è la prova inconfutabile che ci vogliono misure uguali su tutto il territorio elvetico. Il virus in una società con grande mobilità in due ore è a Zurigo ecc.. Inutile cercare di arrogarsi più potere promuovendo ancora di più il "Kantönligeist" à la carte.
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