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SVIZZERAManodopera residente, misure ritardate a causa del coronavirus

13.08.20 - 16:53
Il pacchetto era stato elaborato dal Governo lo scorso maggio
Ti Press
Fonte ats
Manodopera residente, misure ritardate a causa del coronavirus
Il pacchetto era stato elaborato dal Governo lo scorso maggio

BERNA - La Confederazione tramite sette misure intende garantire la promozione della manodopera residente. Tuttavia, a causa del coronavirus si sono verificati ritardi nell'attuazione, ha indicato oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

Il pacchetto di misure, deciso lo scorso maggio dal Consiglio federale, mira a preservare la concorrenzialità dei lavoratori residenti, ad agevolare l'accesso al mercato del lavoro delle persone difficilmente collocabili e a migliorare l'integrazione professionale dei lavoratori residenti in Svizzera.

L'emergenza coronavirus degli ultimi mesi ha cambiato le priorità e la realizzazione di alcuni progetti ha subito ritardi, ha spiegato la SEM. Per questo motivo, la loro durata è stata prolungata senza tuttavia provocare costi aggiuntivi.

Misure per i lavoratori più anziani - Un'attenzione particolare è dedicata agli ultracinquantenni e al reinserimento nel mercato del lavoro di disoccupati anziani difficilmente collocabili, soprattutto con la pressione sul mercato del lavoro che prevedibilmente ci sarà a causa della crisi del coronavirus, viene precisato.

Il Parlamento, nel corso della scorsa sessione, ha accolto la proposta del Consiglio federale di concedere ai disoccupati ultrasessantenni che non sono riusciti a reinserirsi - e che hanno esaurito il diritto all'indennità e dispongono di un patrimonio modesto - una prestazione transitoria che garantisca loro il sostentamento fino al pensionamento.

La rendita ponte è una delle misure più discusse: il governo auspica una veloce applicazione, mentre un comitato formato da membri dell'UDC ha lanciato un referendum il cui termine è fissato per il prossimo 8 ottobre.

Per la misura che riguarda invece una analisi della situazione, del potenziale e dell'orientamento di carriera per gli adulti di età superiore ai 40 anni, il Ticino farà parte degli 11 Cantoni che inizieranno i progetti pilota dal gennaio 2021.

Accesso al mercato per i rifugiati - Tra le misure previste emerge anche l'integrazione professionale degli stranieri già presenti nella Confederazione. Finora 18 Cantoni si sono detti interessati ad attuare il Pretirocinio d'integrazione e renderlo accessibile a persone provenienti dall'UE/AELS e da Stati terzi non rientranti nel settore dell'asilo (PTI+). Il termine scade il prossimo 31 ottobre, ha precisato la SEM.

Altri 14 Cantoni vogliono invece partecipare a un programma pilota che vuole garantire, tramite incentivi finanziari, l'accesso duraturo al mercato del lavoro primario per rifugiati e persone ammesse provvisoriamente. L'obiettivo è quello di far ottenere a queste persone un contratto di lavoro a lungo termine.

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