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SVIZZERAL'UDC respinge al mittente la politica agricola 2022

27.07.20 - 15:53
Per i democentristi porterà a un brusco calo della produzione interna e a una delocalizzazione
Keystone
Fonte ats
L'UDC respinge al mittente la politica agricola 2022
Per i democentristi porterà a un brusco calo della produzione interna e a una delocalizzazione

ALCHENSTORF - L'UDC rispedisce al mittente la nuova politica agricola 2022 (PA22+) presentata lo scorso febbraio dal Consiglio federale. L'ex partito agrario chiede in particolare misure che garantiscano la produzione indigena.

La PA22+ è inaccettabile così com'è, poiché porterà ad un massiccio calo della produzione interna e, una volta di più, sposterà la produzione locale all'estero, hanno detto oggi diversi deputati UDC in un incontro con la stampa organizzato nella fattoria del consigliere nazionale Andreas Aebi ad Alchentorf, nel canton Berna.

L'agricoltura ha un mandato definito dalla costituzione, ricorda l'UDC. Garantisce attualmente l'approvvigionamento di circa il 60% della popolazione svizzera. E l'articolo sulla sicurezza alimentare, accettato dal 78,6% della popolazione, sottolinea l'importanza della produzione alimentare locale.

Con la nuova PA22+, il Consiglio federale vuole ridurre i redditi dei contadini, sostengono i deputati UDC. Il messaggio governativo prevede in effetti un innalzamento dei requisiti in materia di formazione per ottenere i pagamenti diretti e una riduzione progressiva del loro importo a partire da 150'000 franchi per azienda.

«I pagamenti diretti rimarrebbero riservati agli agricoltori che si astengono dall'utilizzare prodotti fitosanitari e a coloro che possono nutrire i loro animali solo con foraggi prodotti in azienda», ha detto Pierre-André Page (UDC/FR).

Un requisito così severo impedirà in larga misura la produzione in Svizzera e porterà a un aumento delle importazioni di generi alimentari che spesso non soddisfano gli standard imposti ai prodotti svizzeri, secondo l'UDC.

Rielaborare il messaggio - L'UDC chiede in particolare che il messaggio del Consiglio federale sulla PA22+ sia rielaborato in modo da garantire un grado di autosufficienza pari al 60%. Il diritto fondiario inoltre non andrebbe allentato e il reddito agricolo andrebbe sostenuto rinunciando ad un ulteriore riduzione dei pagamenti diretti all'agricoltura che produce, come pure riducendo gli oneri amministrativi per gli agricoltori.

Il messaggio del Consiglio federale, che si riferisce al periodo 2022-2025, prevede un importo complessivo di 13,774 miliardi di franchi per l'agricoltura. La riforma dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2022.

A causa dei ritardi legati al coronavirus, le Camere federali non affronteranno l'esame della PA22+ in autunno, com'era inizialmente previsto. La commissione dell'economia e tributi degli Stati (CET-S) avvierà comunque l'esame del progetto in una seduta supplementare prevista il 20 e 21 agosto prossimi.

La commissione dovrà inoltre esaminare due iniziative popolari che chiedono una riduzione dell'uso di pesticidi e di antibiotici in agricoltura ("Acqua potabile pulita e cibo sano - No alle sovvenzioni per l'impiego di pesticidi e l'uso profilattico di antibiotici" e "Per una Svizzera senza pesticidi sintetici") e dovrà trattare anche il proprio progetto riguardante l'attuazione dell'iniziativa parlamentare "Ridurre il rischio associato all'uso di pesticidi".
 
 

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