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SVIZZERAPandemia, casi su ma «niente panico»

29.06.20 - 18:33
Incontro a Berna tra i rappresentanti dei Cantoni e il Consigliere federale Berset
KEYSTONE
Alain Berset ha incontrato i rappresentanti dei Cantoni.
Alain Berset ha incontrato i rappresentanti dei Cantoni.
Fonte Ats
Pandemia, casi su ma «niente panico»
Incontro a Berna tra i rappresentanti dei Cantoni e il Consigliere federale Berset

BERNA - Nei prossimi giorni i Cantoni discuteranno varie regole di comportamento in relazione all'epidemia di Covid-19, come l'obbligo di indossare mascherine nei trasporti pubblici. Oggi a Berna i loro rappresentanti hanno incontrato il ministro della sanità Alain Berset per parlare della situazione, ma nulla è stato deciso.

Lo scopo dell'incontro, in agenda da diverso tempo, era fare il punto prima delle vacanze, ha spiegato alla stampa il consigliere federale. Dopo che la situazione straordinaria è stata revocata il 19 maggio, la responsabilità di prevenire e contrastare un nuovo aumento dei casi di coronavirus spetta prima di tutto ai Cantoni, sottolinea un comunicato diffuso in serata dal Dipartimento dell'interno.

I Cantoni dispongono di un arsenale di misure per contrastare un'evoluzione negativa della malattia. Tuttavia, non è ovviamente escluso che vengano adottati provvedimenti anche a livello federale e tra le parti vi sarà un regolare scambio di informazioni.

Per esempio, i Cantoni, oltre a introdurre l'obbligo di portare la mascherina, hanno la facoltà di ordinare chiusure o ridurre il numero di persone che possono assembrarsi. In questa fase resta inoltre centrale un tracciamento affidabile dei contatti, per identificare e isolare rapidamente le nuove infezioni, individuare eventuali focolai e interrompere tempestivamente le catene di trasmissione.

Tornando alle tanto discusse mascherine, Lukas Engelberger, presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità, ha confermato che il tema è stato trattato durante la riunione di oggi con Berset. Se il quadro dovesse deteriorarsi, delle misure potrebbero essere adottate a livello regionale, dopo colloqui con le imprese di trasporti pubblici. Un eventuale obbligo dovrebbe comunque venire concordato con l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ed essere adottato dopo aver consultato gli altri Cantoni.

Il consigliere federale ha riconosciuto che le cifre quotidiane raccontano una crescita dei contagi. Ma al momento non c'è motivo di andare nel panico, ha aggiunto. Tra le ragioni del rialzo dei casi Berset ha citato l'incremento dei test, ma anche un certo rilassamento della popolazione.

Oltre all'importanza dei piani di protezione e del tracciamento dei contatti, il friburghese ha ribadito l'efficacia della nuova app SwissCovid, scaricabile da giovedì scorso. Circa il 10% degli svizzeri l'ha già installata sul proprio smartphone: i download devono proseguire, ha detto il responsabile dell'interno. Berset ha anche abbordato il tema delle restrizioni alle frontiere, parlando di lavori in corso assieme ai Paesi vicini. L'obiettivo è comunque uno solo, come messo in evidenza da un sarcastico Engelberger: "non sono un surfista: in estate voglio impedire una seconda ondata".

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