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Aerei da combattimento, consegnato il referendum

SVIZZERAAerei da combattimento, consegnato il referendum

17.06.20 - 09:41
«Si tratta di uno spreco di soldi inaccettabile e inutile» per i referendisti.
Keystone
Aerei da combattimento, consegnato il referendum
«Si tratta di uno spreco di soldi inaccettabile e inutile» per i referendisti.
A sei anni di distanza dal no ai Gripen, il popolo tornerà nuovamente alle urne

BERNA - Il Partito Socialista Svizzero, i Verdi e il Gruppo per una Svizzera senza Esercito hanno consegnato oggi il referendum contro l’acquisto di nuovi aerei da combattimento, che sull’intera durata di vita dei velivoli - fanno notare i referendisti - costeranno ai contribuenti ben 24 miliardi di franchi. «Uno spreco di soldi inaccettabile e inutile - in particolare attualmente con la più grave crisi economica della storia recente del nostro Paese».  

Con quasi 90'000 firme raccolte, di cui 65'874 vidimate, il PS Svizzero, i Verdi e il GSsE hanno consegnato oggi il referendum “No ai miliardi per gli aerei da combattimento” assieme a Greenpeace, la Gioventù Socialista, i Giovani Verdi e a diverse associazioni pacifiste. A sei anni dal NO ai Gripen, il popolo sarà chiamato ad esprimersi nuovamente sull’acquisto di nuovi aerei da combattimento. «Molte persone sono indignate che la proposta attuale costa il doppio rispetto ai Gripen. La popolazione non vuole aerei da combattimento di lusso!», ha commentato Laura Riget, segreteria del GSsE. 

Anche dal profilo della sicurezza l’acquisto di questi aerei da combattimento di lusso è ritenuto insensato: «Per garantire anche in futuro i servizi della polizia aerea, basterebbe acquistare degli aerei da combattimento cosiddetti leggeri, che costerebbero molto meno e sono pure meno inquinanti dal profilo ambientale e acustico. Il Dipartimento della Difesa non ha però neanche preso seriamente in considerazione questi concetti alternativi», aggiunge il Consigliere agli Stati socialista Carlo Sommaruga. 

Sull’intera durata di vita degli aerei da combattimento, l’acquisto approvato dal Parlamento costerà ai contribuenti 24 miliardi di franchi, se si aggiungono i costi d’esercizio e di manutenzione al costo iniziale di 6 miliardi di franchi. Per il Consigliere nazionale dei Verdi Fabien Fivaz è chiaro: «È uno spreco di soldi irresponsabile. Questi soldi andrebbero piuttosto usati per salvaguardare i posti di lavoro o combattere il cambiamento climatico – soprattutto durante l’attuale crisi».

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