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SVIZZERAPanne di Swisscom, anche la politica vuole vederci chiaro

18.02.20 - 12:26
La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale chiederà ragguagli
Keystone
Fonte ats
Panne di Swisscom, anche la politica vuole vederci chiaro
La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale chiederà ragguagli

BERNA - Anche i politici vogliono vederci chiaro sull'ultima panne di Swisscom, durante la quale non erano nemmeno in uso i numeri di emergenza, come il 118. I membri della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N) chiederanno ragguagli sulla base dei chiarimenti in corso da parte dell'Ufficio federale delle comunicazioni.

La CTT-N invierà inoltre una lettera alla Commissione della gestione per chiederle di chiarire se e in quale misura la Swisscom abbia adempiuto gli obblighi che il servizio universale le impone, si legge in una nota odierna dei servizi parlamentari.

Domenica, in un'intervista alla "SonntagsZeitung", il CEO di Swisscom Urs Schaeppi non aveva escluso conseguenze personali dopo i problemi tecnici degli scorsi giorni, specie in relazione al mancato funzionamento dei numeri d'emergenza.

Sulle eventuali conseguenze personali, Schaeppi aveva precisato che avrebbe preso una decisione una volta terminata l'analisi dettagliata degli episodi. Anche se istintivamente non ha mai pensato alle dimissioni, è cosciente del fatto che il capo di una società è la persona responsabile, aveva dichiarato al domenicale.

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COMMENTI
 

miba 4 anni fa su tio
Ma alla fine cosa è poi successo concretamente?

Mattiatr 4 anni fa su tio
Come al solito ci concentriamo sempre sulle cose sbagliate. Gli errori durante una manutenzione possono succedere, non è successo niente, possiamo continuare a vivere tranquilli. I solti ''se fosse successo qualcosa'' ecc. non servono a nulla. Sarebbe bello che la politica e Swisscom si adoperino per trovare un canale secondario per garantire il servizio anche durante dei lavori. Per esempio durante la manutenzione di un serbatoio si devia il flusso d'acqua in un tubo di bypass per garantire comunque l'acqua, malgrado in quantità inferiori. È possibile applicare un sistema simile anche per la telefonia e le reti mobili? Che tipo di contromisure sarebbero necessarie? È possibile scollegare un settore dell'impianto nazionale senza bloccare tutto? Quali sono le contromisure in caso di un danno reale di cui non si conosce l'effettiva causa? (di fatto imprevisto).

vulpus 4 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Tante belle domande, alle quali non c'è una risposta. Chiuso l'analogico, per garantire una alternativa sono solo degli eufemismi, che non danno nessuna garanzia se non emotiva. Non dobbiamo dimenticare che in questo campo la digitalizzazione è la peggior cosa: Una volta c'erano le centrali telefoniche ,oggi ci sono i centralini virtuali i quali sono disseminati su tutto il territorio: PC collegati in rete che ne fanno le veci: per cui una di queste macchine che va in panne a Losanna, ne trascina altre 100 magari a Zurigo o S.Gallo.Per cui le difficoltà stanno proprio in questa situazione. Ma oramai i cittadini vogliono sempre più prestazioni, ma meno tecnologia, e l'equazione quì non stà . La via di mezzo stà proprio nella tecnologia mobile del 5G tanto osteggiata, ma oramai quasi già indispensabile per ovviare a situazioni critiche.

Corri 4 anni fa su tio
Il servizio universale dovrebbe diminuire i prezzi al pubblico, così si dimezza anche di strapagare il CEO e i manager.

francox 4 anni fa su tio
Si dimetterà con 10 milioni di buona uscita, perché i CEO sono strapagati per assumersi tanta responsabilità...

Zico 4 anni fa su tio
Risposta a francox
esatto, forse sei stato un pò basso sulla buonauscita..
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