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NEUCHÂTEL5G, luce verde alla moratoria

22.01.20 - 14:37
Il Gran Consiglio neocastellano ha adottato oggi un'iniziativa cantonale in merito. Per i deputati è necessario uno studio nazionale
Keystone (archivio)
Attualmente in Svizzera ci sono più di 2000 antenne 5G, di cui 18 nel canton Neuchâtel.
Attualmente in Svizzera ci sono più di 2000 antenne 5G, di cui 18 nel canton Neuchâtel.
5G, luce verde alla moratoria
Il Gran Consiglio neocastellano ha adottato oggi un'iniziativa cantonale in merito. Per i deputati è necessario uno studio nazionale

NEUCHÂTEL - Il Gran Consiglio neocastellano ha adottato oggi un'iniziativa cantonale che chiede alla Confederazione una moratoria sulle onde millimetriche per le antenne di quinta generazione (5G). I deputati ritengono che prima di esporre la popolazione alle radiazioni, sia necessario disporre di uno studio nazionale.

Dalla scorsa primavera, le reti mobili 5G hanno occupato tutti i parlamenti cantonali romandi. L'anno scorso i Cantoni Ginevra, Vaud e Giura hanno decretato una moratoria sul 5G nel senso ampio del termine, ossia per tutte le frequenze. Il progetto iniziale di Neuchâtel andava nella stessa direzione, ma poi è stato precisato dalla commissione preparatoria.

La moratoria richiesta da Neuchâtel a livello federale riguarda le onde millimetriche, ovvero antenne che utilizzano frequenze molto alte (di onda millimetrica) per aumentare la potenza. Oggi, 3G, 4G e wifi funzionano fino a 5 gigahertz (GHz). La 5G millimetrica è compresa tra 15 e 20 GHz, ma può aver frequenze ancora superiori.

Friburgo e Neuchâtel hanno deciso di subordinare l'installazione delle antenne 5G al rilascio di una licenza edilizia. «Una moratoria sul 5G non è legalmente possibile», ha detto il consigliere di Stato Laurent Favre (PLR), capo del Dipartimento dello sviluppo territoriale e dell'ambiente.

Attualmente in Svizzera ci sono più di 2000 antenne 5G, di cui 18 nel canton Neuchâtel. La comunità scientifica ha lanciato numerosi appelli alla cautela per quanto riguarda le radiazioni non ionizzanti. Attualmente vi è un'enorme incertezza sull'impatto di queste alte frequenze sulla salute. La Confederazione è sollecitata da più parti a chiarire la questione.

L'iniziativa cantonale neocastellana chiede tra l'altro che Berna, in collaborazione con i Cantoni, istituisca un registro nazionale delle onde elettromagnetiche. Auspica inoltre che i Cantoni e i Comuni siano coinvolti nella pianificazione della copertura delle varie reti sul loro territorio.

L'attuale rete di telefonia mobile comprende circa 12'300 impianti. I Cantoni sono responsabili del loro controllo e del rilascio delle licenze edilizie. La Confederazione è invece responsabile della protezione delle persone contro le radiazioni nocive e fissa i valori limite.

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