La "tassa sull'aviazione generale" colpirebbe i voli passeggeri al di fuori dell'aviazione commerciale e potrebbe situarsi tra 500 e 5000 franchi
BERNA - Lo spostamento a sinistra del Consiglio nazionale dopo le votazioni dell'ottobre scorso si è fatto sentire sui lavori della Commissione dell'ambiente del Nazionale. Quest'ultima è favorevole a una tassa sui biglietti aerei (voli commerciali e anche in parte privati) e all'istituzione di un Fondo per il clima.
Oltre a una tassa oscillante tra 30 e 120 franchi nell'ambito dei voli passeggeri commerciali (17 voti a 8, esentati voli in transito, voli di assistenza medica o voli per attività sovrane), con 18 voti a 7 la commissione vuole imporre anche i voli privati ad eccezione dell'aviazione leggera, dei voli di formazione o di quelli per attività di lavoro.
Stando a una nota odierna dei servizi parlamentari, la tassa sui voli privati, ridenominata "tassa sull'aviazione generale", colpirebbe i voli passeggeri al di fuori dell'aviazione commerciale (ad es. business jet) e potrebbe situarsi tra 500 e 5000 franchi a seconda delle dimensioni del velivolo.
Fondo per il clima - Con 17 voti contro 8, la Commissione approva inoltre l'istituzione di un Fondo per il clima così come proposto dalla Camera dei Cantoni. Un terzo degli introiti della tassa sul CO2 (al massimo 450 milioni di franchi) e il 49% degli introiti della tassa sui biglietti aerei vengano destinati alla protezione del clima.
Con 15 voti a 10, la Commissione ha inoltre deciso che le prestazioni sostitutive versate dagli importatori di automobili (nel caso in cui il loro parco veicoli nuovi non raggiunga gli obiettivi in materia di CO2) devono essere destinate alla protezione del clima.
Una minoranza vorrebbe stabilire un limite massimo per le entrate del Fondo per il clima pari a 900 milioni all'anno. La commissione Intende inoltre completare la versione degli Stati stabilendo che che i mezzi del Fondo per il clima dovrebbero essere utilizzati anche per promuovere la ricerca e l'innovazione nel settore dell'aviazione.
Meno emissioni per impianti - Al pari degli Stati, grazie al voto decisivo del suo presidente, la commissione sostiene l'introduzione nella legge sul CO2 di una disposizione che sancisca il principio secondo cui chi costruisce o modifica impianti che causano elevate emissioni di gas serra è tenuto a limitare le emissioni nella misura massima possibile consentita dalla tecnica e per quanto economicamente sostenibile.
Al momento la Commissione è invece contraria all'introduzione della neutralità climatica per tutti gli impianti che sottostanno all'esame dell'impatto sull'ambiente.
Veicoli pesanti - Per quanto riguarda le misure nel settore dei trasporti, la Commissione conferma la decisione degli Stati di fissare valori limite per l'emissione di CO2 dei veicoli pesanti.
Con 16 voti a 9, la Commissione ha inoltre deciso di aggiungere una disposizione secondo cui il Consiglio federale potrà stabilire una base di riferimento specifica per la Svizzera, qualora la situazione nel nostro Paese differisse in modo significativo da quella dell'Ue.
PMI esenti da tassa CO2? - La commissione vorrebbe inoltre che anche le PMI, come le grandi imprese a forte consumo energetico, possano essere esentate dalla tassa sul CO2 se si impegnano a limitare le rispettive emissioni.
Proporrà quindi al plenum di stralciare il limite annuo di 10 mila franchi (Consiglio degli Stati), rispettivamente di 15 mila franchi (Consiglio federale) a partire dal quale l'esenzione verrebbe concessa (14 voti a 7).
Nel frattempo, in una sua precedente riunione la commissione ha deciso che la Confederazione deve dimezzare i gas serra prodotti entro il 2030, in confronto al livello del 1990. Il 60% di tale riduzione dovrà essere realizzato in Svizzera.
Gli importatori di carburante dovranno compensare parte delle emissioni di CO2 (almeno il 20% in Svizzera dal 2025). Analoga posizione agli Stati pure sull'aumento della benzina, da limitare a massimo 10 centesimi al litro fino al 2024 e a massimo 12 dal 2025.