Dal 1848 a oggi è accaduto solo quattro volte e due casi risalgono al 1800
BERNA - A tre giorni dall'elezione del Consiglio federale non ci sono segnali che facciano pensare a un "miracolo verde", con Regula Rytz al posto di Ignazio Cassis (PLR). È in effetti estremamente raro che un ministro in carica venga sostituito.
Dal 1848 a oggi è accaduto solo quattro volte. Due casi risalgono al XIX secolo. Più di recente, Ruth Metzler (PPD) viene scalzata da Christoph Blocher (UDC), a sua volta non rieletto nel 2007.
Nel caso di Metzler, i successi elettorali dell'UDC lasciano presagire che uno dei due ministri del PPD non ce l'avrebbe fatta. I popolari democratici sono appena scesi sotto la soglia del 15%, mentre l'UDC diventa per la prima volta nel 2003 il partito più forte sotto la Cupola, rivendicando un secondo seggio in nome della concordanza.
Quattro anni dopo Blocher cade invece nella rete tessuta da centro e sinistra. Criticato per la sua mancanza di collegialità in seno al governo, perde con 115 voti a 125 contro Eveline Widmer-Schlumpf. La vicenda provoca uno scossone in seno all'UDC.
Il partito si divide e i suoi due ministri - la grigionese e il bernese Samuel Schmidt - passano nelle file del neonato PBD. L'UDC, che rappresenta quasi il 29% degli elettori in Parlamento, si trova così senza nessun consigliere federale dal giugno al dicembre del 2008, data delle dimissioni di Schmidt. L'arrivo di Ueli Maurer non basta però a calmare gli animi.
Da quel momento l'UDC continua infatti a denunciare quella che considera una formula magica non più rispettata. Nel settembre del 2010, l'ex consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC/FR) prende di mira i seggi degli uscenti Moritz Leuenberger (PS) e Hans-Rudolf Merz (PLR).
Ritenta nel dicembre del 2011, ma non riesce a scalzare Eveline Widmer-Schlumpf. Il Consiglio federale torna a rappresentare in modo più fedele le forze politiche presenti in Parlamento solo nel 2015, con la partenza della stessa Widmer-Schlumpf.
Contro candidati ufficiali - Ci sono però state anche manovre contro candidati ufficiali, in particolare donne. La destra ha imposto più volte il suo punto di vista.
Nel 1993, la sindacalista ginevrina Christiane Brunner, candidata ufficiale del PS, ottiene meno voti del suo collega di partito, il neocastellano Francis Matthey. Questi rinuncia però all'elezione una settimana più tardi, una rarità nella storia del paese. Per finire viene scelta Ruth Dreifuss.
Dieci anni prima, è la zurighese Lilian Uchtenhagen (PS), prima donna a candidarsi per un seggio al Consiglio federale, a mordere la polvere. Sgradita alla destra, viene scartata a favore del più consensuale socialista solettese Otto Stich. È proprio nel 1983 che appare per la prima volta la menzione di "Notte dei lunghi coltelli" nel contesto svizzero.