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SVIZZERAPari opportunità nella prima infanzia, critiche dall'UDC

29.11.19 - 16:16
Critica l'interferenza dello Stato nell'educazione dei bambini al di sotto dei sei anni
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Pari opportunità nella prima infanzia, critiche dall'UDC
Critica l'interferenza dello Stato nell'educazione dei bambini al di sotto dei sei anni

BERNA - Il progetto di finanziamento destinato a promuovere le pari opportunità nei bambini sotto i sei anni non piace a destra. Nel corso della consultazione, conclusasi oggi, l'UDC ha espresso la sua contrarietà, ritenendolo una sorta di statalizzazione dell'infanzia. Il PS chiede invece che la proposta disponga di più mezzi.

Il progetto della Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del consiglio nazionale mira ad attuare un'iniziativa parlamentare del consigliere nazionale bernese Matthias Aebischer (PS). Esso prevede che la Confederazione conceda al massimo 100'000 franchi all'anno a quattro Cantoni, sulla base di un un contratto unico triennale. Gli aiuti sono finalizzati a sviluppare la politica cantonale della prima infanzia e a colmarne eventuali lacune.

Kibesuisse, federazione svizzera delle strutture di accoglienza per l'infanzia, valuta con favore il coinvolgimento della Confederazione in questo settore. A suo avviso però il collegamento del progetto alla legge sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche rivela un problema strutturale. Non esiste infatti, a suo dire, una struttura di regole parallela alla scuola pubblica per l'educazione precoce. Ritiene inoltre che non debbano esserci limitazioni a quattro Cantoni alla volta.

Assolutamente contraria invece l'UDC, che critica l'interferenza dello Stato nell'educazione della prima infanzia. Le proposte formulate nel progetto sono già disponibili oggi, ma su base volontaria, rileva il partito. Si registrano carenze soprattutto tra i figli di stranieri, rileva l'UDC, secondo cui le proposte della sinistra servono solo a compensare una politica migratoria sbagliata.

Per il PS è invece fondamentale sostenere precocemente i bambini, poiché il loro futuro viene spesso impostato prima dell'età dell'asilo. Secondo il partito, il programma favorirebbe l'armonizzazione a livello nazionale delle offerte per lo sviluppo della prima infanzia. Il PS si chiede se anche le organizzazioni non governative attive a livello nazionale debbano beneficiare dei fondi. Secondo il partito, il contributo federale dovrebbe però essere innalzato a un massimo di 150'000 franchi all'anno.

Il progetto è sostenuto anche dal PPD, secondo cui ogni bambino ha diritto a un sostegno individuale. Il partito ritiene che con il finanziamento previsto dal progetto, i Cantoni sarebbero aiutati a sviluppare un'offerta adeguata alle esigenze della politica per la prima infanzia e a rafforzare il coordinamento e il collegamento in rete tra gli attori statali e privati.

I Verdi liberali accolgono infine con favore il fatto che l'educazione della prima infanzia sia ancorata più saldamente alla politica svizzera. Secondo il partito, i bambini non dovrebbero subire ritardi nel loro sviluppo a causa delle circostanze interne ed esterne alla famiglia.

Il PLR non si è finora espresso in merito.

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