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SVIZZERAUna domenica elettorale, non solo in Ticino

13.11.19 - 08:37
Il prossimo weekend avranno luogo i ballottaggi per il Consiglio degli Stati in sei cantoni. Alcuni esiti appaiono scontati, altri molto meno...
Keystone
Una domenica elettorale, non solo in Ticino
Il prossimo weekend avranno luogo i ballottaggi per il Consiglio degli Stati in sei cantoni. Alcuni esiti appaiono scontati, altri molto meno...

BERNA - Ballottaggi per il Consiglio degli Stati il 17 novembre in sei cantoni. In Ticino devono essere eletti entrambi i rappresentanti nella Camera dei Cantoni: in corsa ci sono il "senatore" uscente del PPD Filippo Lombardi e i consiglieri nazionali Marco Chiesa (UDC), Giovanni Merlini (PLR) e Marina Carobbio (PS).

Il 20 ottobre Lombardi è arrivato primo, ma ha mancato la maggioranza di voti richiesta. I candidati di UDC, PLR e PS - nell'ordine di piazzamento del primo turno - ambiscono a loro volta a un seggio. La rappresentanza ticinese sarà almeno in parte rinnovata, visto che Fabio Abate (PLR) non si è ripresentato.

Berna - Anche a BERNA si devono eleggere entrambi i rappresentanti al Consiglio degli Stati. Ed anche in questo caso sono in lizza l'uscente Hans Stöckli (PS) e tre consiglieri nazionali: Regula Rytz (Verdi), Werner Salzmann (UDC) e Christa Markwalder (PLR).

Al primo turno il socialista Stöckli si è piazzato in testa con 122'263 preferenze, seguito a breve distanza dalla presidente dei Verdi svizzeri Rytz (119'960 voti) e dal democentrista Salzmann (119'630).

Nettamente distaccata è risultata la candidata del PBD Beatrice Simon (82'283 schede), membro del governo del canton Berna, che ha quindi deciso di ritirarsi. L'abbandono, motivato anche dall'impossibilità di cumulare le due cariche, ha in pratica fatto perdere ai borghesi democratici l'unica poltrona agli Stati. Werner Luginbühl, del PBD, era infatti il secondo "senatore" bernese, ma ha deciso di non ripresentarsi per un'ulteriore legislatura.

Con 61'904 preferenze, la liberale radicale Christa Markwalder è arrivata al primo turno soltanto quinta, ma rimane in corsa per il ballottaggio. Da notare, per questo secondo turno, la formazione di due alleanze contrapposte: quello rosso-verde, con Stöckli (PS) e Rytz (Verdi), e quello borghese, con Salzmann (UDC) e Markwalder (PLR).

Zurigo - Nel canton ZURIGO c'è ancora ancora una poltrona da assegnare, per la quale rimangono in lizza il "senatore" uscente del PLR Ruedi Noser e la gran consigliera dei Verdi Marionna Schlatter. Il consigliere agli Stati uscente del PS Daniel Jositsch è stato comodamente riconfermato al primo turno (con oltre 216'600 voti).

Al primo turno Noser è arrivato secondo con 141'700 suffragi, mancando però la maggioranza assoluta richiesta (poco più di 183'900 voti). La candidata ecologista si è piazzata al quarto posto con oltre 95'100 schede.

Terzo il consigliere nazionale UDC Roger Köppel, che si è ritirato dalla corsa per non mettere a rischio il seggio borghese. Ha rinunciato al ballottaggio anche la consigliera nazionale del PVL Tiana Angelina Moser, soltanto quinta il 20 ottobre e nettamente distanziata dalla candidata dei Verdi.

Marionna Schlatter, 39enne presidente dei Verdi zurighesi - di professione "sociologa, esperta ufficiale per il controllo dei funghi e madre di famiglia" - gode dell'appoggio dello schieramento rosso-verde, ma non dei Verdi liberali, che hanno preferito lasciare libertà di voto.

Ruedi Noser, 59enne imprenditore nel settore informatico, aveva già dovuto aspettare quattro anni fa il ballottaggio per ottenere il seggio di senatore. Noser ha recentemente ottenuto l'appoggio di cinque membri del governo cantonale su sette: l'inserzione "governativa" è però risultata indigesta alla Gioventù socialista, che ha presentato un ricorso sul diritto di voto.

L'eventuale elezione della Schlatter sarebbe un ulteriore segnale dell'ondata verde, dell'avanzata femminile e del rinnovo generazionale. Si tratterebbe inoltre di una vera sensazione: nel canton Zurigo non è infatti mai successo che un "senatore" uscente non sia stato riconfermato.

Zugo - Nel canton ZUGO tre candidati si contendono la seconda poltrona ancora da assegnare: si tratta di Matthias Michel (PLR), ex membro del governo cantonale, del consigliere di Stato in carica Heinz Tännler (UDC), e della gran consigliera Tabea Zimmermann Gibson (Verdi).

Il 20 ottobre è stato riconfermato il "senatore" uscente del PPD Peter Hegglin. I candidati del PLR e dell'UDC si erano piazzati in seconda e terza posizione, con un distacco di sole 83 schede uno dall'altro.

Nettamene più distaccate le due donne di sinistra: la presidente della sezione cantonale del PS Barbara Gysel - che si è in seguito ritirata dalla corsa - e la candidata della lista "Alternativi-I Verdi", formazione ufficialmente affiliata ai Verdi svizzeri.

Per il PLR la difesa del seggio nella Camera dei Cantoni può essere considerata una questione di sopravvivenza. Il 20 ottobre i liberali radicali di Zugo hanno infatti perso il loro unico mandato in Consiglio nazionale, andato alla candidata dei Verdi Manuela Weichelt-Picard.

San Gallo - Nel canton SAN GALLO si devono assegnare entrambi gli scranni: gli uscenti Benedikt Würth (PPD) e Paul Rechsteiner (PS) sono i migliori piazzati del primo turno. Il popolare democratico (oltre 70'500 voti) ha mancato la maggioranza assoluta di sole 501 schede, distaccando il socialista di quasi 6500 suffragi.

In corsa rimane anche il consigliere nazionale UDC Roland Rino Büchel, che al primo turno è stato distaccato di quasi 18'000 schede dall'ex presidente dell'Unione sindacale svizzera. Nonostante il sostegno del PLR, l'impresa sarà alquanto ardua per il candidato democentrista. Sembra infatti da escludere che Büchel riesca a far meglio dell'ex presidente UDC Toni Brunner, superato quattro anni fa dallo stesso Rechsteiner nella corsa agli Stati.

Soletta - Nel canton SOLETTA, infine, il consigliere agli Stati Pirmin Bischof (PPD) è stato riconfermato al primo turno. Grande favorito per il ballottaggio è l'altro "senatore" uscente Roberto Zanetti (PS), in carica da dieci anni, che il 20 ottobre aveva mancato di misura la maggioranza di voti richiesta.

In corsa rimane anche il consigliere nazionale UDC Christian Imark, che al primo turno è stato nettamente distaccato da Zanetti.

La configurazione di questo ballottaggio è analoga a quella di quattro anni fa. Già allora Bischof era stato eletto al primo turno e Zanetti aveva superato al secondo turno uno sfidante dell'UDC.

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