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SVIZZERA«L'accordo quadro con l'Ue è la questione più urgente»

06.09.19 - 16:12
Così si è espresso il presidente di Economiesuisse Heinz Karrer alla Giornata dell'economia che si è tenuta oggi a Zurigo. Maurer: «Non accontentiamoci di soluzioni immediate»
Keystone
«L'accordo quadro con l'Ue è la questione più urgente»
Così si è espresso il presidente di Economiesuisse Heinz Karrer alla Giornata dell'economia che si è tenuta oggi a Zurigo. Maurer: «Non accontentiamoci di soluzioni immediate»

ZURIGO - Per il presidente di Economisuisse Heinz Karrer, la firma dell'accordo quadro con l'Unione europea è la questione più urgente da risolvere in questo momento. Alla Giornata dell'economia che si è tenuta a Zurigo, il presidente della Confederazione Ueli Maurer ha invitato a non accontentarsi delle soluzioni immediate.

La Svizzera vive da decenni in condizioni di prosperità. Ciò rende le cose troppo facili ed impedisce al Paese di risolvere i problemi più importanti, ha dichiarato il consigliere federale UDC all'incontro organizzato a Zurigo-Oerlikon dall'organizzazione degli imprenditori.

Per il capo del Dipartimento federale delle finanze, i politici non hanno lavorato con la dovuta accuratezza negli ultimi quattro anni. Gli obiettivi vengono spesso fissati a intervalli di mezza giornata. E invece di cercare una buona soluzione, «tutti partono in quarta». «Ne soffriamo un po' tutti, sia a sinistra che a destra», ha detto Maurer.

Fra le questioni importanti rimaste troppo a lungo senza una soluzione, il presidente della Confederazione ha citato la previdenza per la vecchiaia e la sanità. La montagna di problemi irrisolti sta crescendo. «Non possiamo continuare a vivere a spese dei nostri figli troppo a lungo», ha aggiunto Ueli Maurer.

Quattro anni difficili - Anche per il presidente di Economiesuisse Heinz Karrer, la legislatura che sta per concludersi è stata caratterizzata da un «immobilismo economico». «Troppo spesso la politica si è accontentata di amministrare lo status quo», ha detto Karrer.

Nel frattempo, il Paese ha fatto passi indietro in termini di competitività. In un'analisi della Banca mondiale, la Svizzera figura ora soltanto al 38esimo posto. Karrer ha inoltre criticato il fatto che la politica abbia deciso di «saltare sul carro del protezionismo senza che ci fosse una necessità oggettiva».

Il presidente della Federazione svizzera delle imprese ritiene ad esempio infondata la paura che la Cina possa assumere il controllo di aziende e infrastrutture rilevanti per la sicurezza. Invece di affidarsi al protezionismo, la Svizzera deve mantenere la sua apertura e la sua rete di relazioni internazionali: solo così il Paese rimarrà competitivo.

Per l'economia una rapida intesa con l'UE sull'accordo quadro è l'argomento più urgente che il Parlamento sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni, ha sottolineato Karrer. Le intese di accesso ai mercati esistenti rappresentano un vantaggio economico tra i 20 e i 30 miliardi di franchi all'anno. Solo l'accordo quadro permette di sviluppare e garantire una via bilaterale che ha dato finora i suoi frutti.

Un altro argomento in questo momento prioritario è la politica climatica. L'economia - ha detto Karrer - sostiene una politica climatica orientata al raggiungimento dell'obiettivo fissato a Parigi. Occorre tuttavia evitare delle restrizioni esagerate e unilaterali. Fissare un obiettivo di riduzione delle emissioni limitato alla sola Svizzera non è una misura efficace, secondo il presidente di Economiesuisse.

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