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SVIZZERADigitalizzazione, chance o ostacolo alla democrazia?

30.07.19 - 08:08
All'argomento è dedicata una nuova pubblicazione che si focalizza su tre "pilastri": e-collecting, e-discussion ed e-voting
Keystone
Digitalizzazione, chance o ostacolo alla democrazia?
All'argomento è dedicata una nuova pubblicazione che si focalizza su tre "pilastri": e-collecting, e-discussion ed e-voting

ZURIGO - Digitalizzazione croce o delizia per la democrazia diretta? Per Avenir Suisse, la questione non è di sapere se le nuove tecnologie entreranno nel processo democratico, ma piuttosto quando e come.

La digitalizzazione è spesso vista come un pericolo per le democrazie occidentali: è ad esempio ritenuta corresponsabile dell'elezione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, della Brexit e del populismo emergente, scrive Avenir Suisse in una nota.

Per il think tank liberale, il fenomeno non può essere fermato, ma semmai modellato. Invece di enfatizzare i pericoli, conviene quindi concentrarsi sulle opportunità offerte delle nuove tecnologie.

All'argomento è dedicata una nuova pubblicazione, presentata oggi a Zurigo, e intitolata "Democrazia diretta digitale - rafforzare i diritti popolari in Svizzera" ("Digitale Direkte Demokratie - Schweizer Volksrechte stärken").

Gli autori affrontano quelli che sono considerati i "tre pilastri" della digitalizzazione nel contesto svizzero: la raccolta elettronica delle firme per iniziative e referendum ("e-collecting"), la formazione dell'opinione in ambito digitale ("e-discussion") e il voto attraverso Internet ("e-voting").

Un'importante infrastruttura per l'"e-collecting" è l'introduzione di una carta d'identità elettronica (E-ID). Per Avenir Suisse, sarebbe inoltre auspicabile alzare l'asticella per la riuscita di iniziative e referendum. Il think tank propone di triplicare il quorum necessario a circa il 6% della popolazione votante.

Per quanto riguarda la formazione delle opinioni ("e-discussion"), gli autori sono fiduciosi che la sfera digitale faciliterà in primo luogo lo scambio di opinioni.

Certo, Internet può facilitare la diffusione di "fake news", ma gli autori dello studio ripongono fiducia nella democrazia diretta, che "non è mai stata considerata in vendita o manipolabile". Avenir Suisse confida quindi che la politica svizzera saprà affrontare la sfida "senza ricorrere a nuovi tentativi di regolamentazione".

Nonostante la recente battuta d'arresto, anche l'"e-voting" è visto come fonte di opportunità. Fra i vantaggi gli autori citano la semplificazione per gli Svizzeri all'estero e le persone con disabilità, come pure il migliore controllo delle schede non valide.

Per questo, Avenir Suisse ritiene che l'introduzione del voto elettronico e il suo ulteriore sviluppo siano elementi necessari per l'evoluzione della democrazia diretta. Occorre tuttavia più sobrietà nella discussione. Dal 1848 le strutture politiche sono state continuamente adattate agli sviluppi sociali e tecnici. In questi processi, la paura è sempre stata un cattivo consigliere, scrive Avenir Suisse.

Critiche del comitato contro e-voting - Per il comitato che ha lanciato l'iniziativa "Per una democrazia sicura e affidabile", il voto elettronico non migliorerà l'affluenza alle urne né aumenterà la partecipazione dei giovani al voto.

La maggior parte degli svizzeri all'estero vive peraltro in paesi in cui il voto per corrispondenza funziona, scrivono in una nota i promotori dell'iniziativa che chiede una moratoria all'introduzione del voto elettronico.

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