Secondo l'ex consigliere federale la Svizzera ne guadagnerebbe in sovranità: «A Bruxelles, che piaccia o meno, si prendono costantemente decisioni che riguardano il nostro Paese»
BERNA - «Con l'adesione all'UE la Svizzera guadagnerebbe in sovranità»: lo sostiene l'ex consigliere federale Joseph Deiss in un'intervista pubblicata oggi dai giornali del gruppo CH Media.
«A Bruxelles si prendono costantemente decisioni che riguardano la Svizzera, che ci piaccia o meno. Possiamo influenzarle solo se siamo coinvolti e abbiamo voce in capitolo», ha affermato. Per l'ex consigliere federale PPD «quando un Paese trasforma le sfide vitali in tabù politici, la stagnazione è garantita». Il friburghese è convinto che anche in caso di adesione la Confederazione potrà continuare a decidere in modo autonomo.
Berna è costantemente in ritardo per quanto riguarda le relazioni con l'UE, di gran lunga il suo partner più importante, ha sottolineato Deiss che fu ministro degli esteri tra il 1999 e il 2002 e poi ministro dell'economia fino al 2006. L'ex politico 73enne non ha invece commentato le discussioni in corso sull'accordo quadro con l'Unione europea. Già durante il suo mandato, Deiss era considerato un fervente sostenitore dell'adesione all'UE. Per l'attuale Consiglio federale, la questione non è di attualità.
«La libera circolazione? Non ha portato alcun svantaggio» - La libera circolazione delle persone non ha portato alcuno svantaggio alla Svizzera, nemmeno minimo: lo sostiene l'ex consigliere federale Joseph Deiss, nell'intervista in cui oggi ribadisce il suo sostegno a un'adesione della Confederazione all'Ue.
«Gli svantaggi profetizzati dagli oppositori non si sono realizzati», ha detto Deiss all'Aargauer Zeitung e testate consorelle. «Per esempio vi sono stati 20 anni di libera circolazione e non è successo alcunché in materia di disoccupazione e ancora meno di pressione sui salari», ha aggiunto l'ex ministro degli esteri (1999-2002) e dell'economia (2003-2006).