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BERNA«Prima i nostri... nomadi»

21.06.19 - 09:01
Lorenzo Quadri ha interpellato il Consiglio federale in merito a recenti comportamenti della Fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri"
Keystone
«Prima i nostri... nomadi»
Lorenzo Quadri ha interpellato il Consiglio federale in merito a recenti comportamenti della Fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri"

BERNA - Lorenzo Quadri torna ad interpellare il Consiglio federale, e questa volta pone l’accento sulla Fondazione “Un futuro per i nomadi svizzeri”, creata dalla Confederazione nel 1997 e legata all’Ufficio federale della cultura.

«Da qualche tempo la Fondazione si occupa sempre più della promozione dei nomadi stranieri» commenta Quadri. «Lo spostamento del focus dell’attività della Fondazione sui diritti dei nomadi stranieri avviene a detrimento di quelli delle comunità gitane elvetiche».

Stando al testo dell’interpellanza, cofirmata da Roberta Pantani, la Fondazione eserciterebbe pressioni sui Cantoni affinché mettano a disposizione delle aree di sosta miste, per nomadi svizzeri e stranieri. «Ciò avviene contro la volontà dei nomadi svizzeri».

Inoltre Quadri ricorda che in una sentenza del 12 febbraio 2019 su un ricorso contro la Legge sullo stazionamento delle comunità nomadi del Canton Neuchâtel, il Tribunale federale ha stabilito che Cantoni e Comuni non hanno alcun obbligo di mettere a disposizione delle aree di sosta per i nomadi stranieri, e che differenziare tra le comunità nomadi svizzere e quelle estere non costituisce una discriminazione.

Per far luce sul fenomeno, Quadri interpella in Consiglio federale, sottolineando anche l’assente scolarizzazione delle comunità rom straniere:

    • Per quale motivo la Fondazione, creata e finanziata dalla Confederazione, da qualche tempo si occupa sempre più dei nomadi stranieri, a dispetto del nome ed a detrimento delle comunità nomadi elvetiche?
    • È intenzione del CF intervenire affinché la Fondazione torni, come in passato, ad occuparsi dei nomadi svizzeri, invece di continuare a promuovere i nomadi stranieri, e questo sotto il “cappello” e con i finanziamenti della Confederazione?
    • Dopo la sentenza sulla legge del Canton Neuchâtel in cui il TF che stabilisce che non sussiste alcun obbligo di mettere a disposizione aree di sosta per nomadi stranieri, e che differenziare tra comunità straniere e svizzere è legittimo: è intenzione del CF far cessare le pressioni sui Cantoni volte ad ottenere la messa a disposizione di aree di transito per i nomadi stranieri?
    • Poiché i bambini delle comunità rom straniere che utilizzano le aree di transito nel nostro Paese non seguono alcuna scolarizzazione (a differenza dei nomadi svizzeri) e vivono in condizioni igieniche a dir poco precarie: non ritiene il CF che simili situazioni siano lesive dei diritti dei bambini universalmente riconosciuti? È intenzione del CF intervenire al proposito?
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