Il consigliere nazionale leghista vuole che il Consiglio federale ritiri la disponibilità al versamento del contributo di coesione
BERNA - La Commissione europea ha constatato «una mancanza di progressi» con Berna in merito all'accordo istituzionale e il vicepresidente Maros Sefcovic ha dichiarato che l'equivalenza per la Borsa svizzera scadrà automaticamente il 30 giugno, a meno che Bruxelles «decida esplicitamente il contrario».
La notizia è di ieri e le reazioni non si sono fatte attendere. Tra queste quella di Lorenzo Quadri: «Ancora una volta Bruxelles esercita indebite pressioni sulla Svizzera. Il suo disegno è di metterla in condizioni di sudditanza. Nella denegata ipotesi in cui l’accordo quadro istituzionale dovesse venire sottoscritto, il destino della Svizzera è quello di colonia dell’UE».
Il consigliere nazionale leghista chiede con un’interpellanza (firmata anche da Roberta Pantani) al Consiglio federale se intenda a questo punto «ritirare la disponibilità al versamento del contributo di coesione, dando così all’UE un “segnale chiaro”».