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SVIZZERASì al diritto di veto per le Camere

18.06.19 - 11:14
Il Consiglio nazionale ha approvato una revisione della Legge sul Parlamento. «Alcune ordinanze del Consiglio federale non sempre rispettano la volontà del legislatore»
Keystone - foto d'archivio
Sì al diritto di veto per le Camere
Il Consiglio nazionale ha approvato una revisione della Legge sul Parlamento. «Alcune ordinanze del Consiglio federale non sempre rispettano la volontà del legislatore»

BERNA - Le Camere federali devono disporre di un diritto di veto contro talune ordinanze emesse dal Consiglio federale poiché queste non sempre rispettano la volontà del legislatore. È quanto ha deciso oggi il Consiglio nazionale approvando, con 113 voti contro 67 e 8 astenuti, una revisione della Legge sul Parlamento. Gli Stati devono ancora esprimersi.

A nulla sono valse le obiezioni della sinistra e del governo, espresse per bocca del cancelliere della Confederazione Walter Thurnherr, secondo i quali la proposta viola il principio della separazione dei poteri: la Costituzione federale stabilisce che il Consiglio federale è competente per la promulgazione senza restrizioni di ordinanze d'esecuzione, ha sostenuto Nadine Masshardt (PS/BE).

Il Parlamento dispone già di un'ampia gamma di strumenti (mozione, iniziativa parlamentare e diritti di consultazione) per poter influire sull'emanazione delle ordinanze, ha aggiunto la bernese. Il cancelliere Thurnherr ha poi espresso la preoccupazione di vedere il processo legislativo rallentato, per non dire bloccato.

Per la maggioranza tali timori sono invece infondati essendo stati inseriti dei paletti: occorrerà infatti almeno un terzo dei membri di un Consiglio per giustificare una domanda di veto contro le ordinanze. Sono inoltre stati fissati termini brevi per il decorso della procedura. Altro ostacolo: soltanto le domande sostenute dalla maggioranza di una commissione sarebbero trasmesse alla Camera.

Matthias Jauslin (PLR/AG) ha poi ricordato perché la Commissione delle istituzioni politiche ha voluto introdurre il diritto di veto: talvolta capita che un'ordinanza del Consiglio federale non rispecchi le intenzioni del legislatore o non disponga di una sufficiente base legale. In questi casi, il diritto di veto permetterebbe all'Assemblea federale di poter intervenire efficacemente e rapidamente.

L'Argoviese ha fatto l'esempio dell'ordinanza d'applicazione delle norme decise dopo l'approvazione dell'iniziativa «contro l'immigrazione di massa». Queste facevano riferimento alle regioni economiche del Paese contrariamente all'ordinanza che ha ignorato questo punto.

La maggioranza è quindi convinta di aver elaborato un progetto che servirà da "freno d'emergenza" contro interpretazioni errate della volontà del legislatore da parte di Governo e Amministrazione. Jauslin ha poi assicurato che il veto sarà utilizzato soltanto per importanti ordinanze e in caso di forte opposizione politica.

Eccezioni sono tuttavia previste in alcuni casi. Non si potrà infatti far valere il diritto di veto contro talune ordinanze puramente tecniche, contro quelle volte a preservare la sicurezza del Paese, quelle necessarie per la rapida attuazione di trattati internazionali e contro le ordinanze urgenti, che consentono ad esempio di reagire di fronte a catastrofi naturali. La camera si è opposta all'introduzione di eccezioni supplementari.

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