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PoliticaAssicurazione malattia, i medici dovrebbero essere gestiti dai Cantoni

03.06.19 - 18:41
Dopo il Nazionale, il Consiglio degli Stati ha adottato oggi senza opposizione un nuovo piano di gestione del settore ambulatoriale
Keystone (archivio)
Assicurazione malattia, i medici dovrebbero essere gestiti dai Cantoni
Dopo il Nazionale, il Consiglio degli Stati ha adottato oggi senza opposizione un nuovo piano di gestione del settore ambulatoriale

BERNA - I Cantoni dovrebbero gestire l'ammissione dei medici le cui prestazioni sono rimborsate dall'assicurazione malattia. Dopo il Nazionale, il Consiglio degli Stati ha adottato oggi senza opposizione un nuovo piano di gestione del settore ambulatoriale, eliminando alcuni aspetti controversi introdotti nella legge dalla camera del popolo. Quest'ultima dovrà quindi riesaminare il dossier per l'eliminazione delle divergenze.

Le nuove disposizioni mirano a canalizzare l'offerta allo scopo di frenare l'aumento dei costi sanitari. La revisione legislativa regola definitivamente l'attuale moratoria sull'apertura di studi medici, appena prorogata fino al 31 giugno 2021. Il Consiglio federale disciplinerà le condizioni generali di ammissione, mentre la legge definirà alcuni requisiti da soddisfare. Ai Cantoni spetterà invece la facoltà di limitare il numero di dottori.

Libera scelta del medico - Il Nazionale aveva apportato diverse modifiche al disegno di legge dell'esecutivo, modifiche in buona parte riviste dagli Stati. In particolare, non s'intende permettere ai Cantoni di allentare l'attuale obbligo degli assicuratori di rimborsare le prestazioni di tutti i medici. «Sarebbe una dichiarazione di guerra», ha avvertito durante il dibattito Hans Stöckli (PS/BE) a nome della commissione preparatoria.

«La libera scelta del medico non deve essere messa in discussione se vogliamo che il progetto abbia una possibilità di essere accolto dal popolo», ha spiegato il solettese.

I senatori non hanno neppure voluto concedere agli assicuratori il diritto di ricorso contro le decisioni dei Cantoni in merito alla fissazione e al calcolo del numero massimo di medici ammessi. Gli assicuratori possono già esprimere il loro parere nel corso della procedura, è stato affermato in aula.

La Camera dei Cantoni non ne vuole nemmeno saperne di un legame tra il progetto in discussione e il nuovo finanziamento del settore ambulatoriale; quest'ultimo stabilisce un finanziamento in quest'ambito anche da parte dei Cantoni. Un simile nesso potrebbe bloccare l'iter per anni.

Padroneggiare la lingua - La legge stabilisce una serie di condizioni per l'esercizio dell'attività medica a spese dell'assicurazione di base. Saranno ammessi solo i medici che partecipano a un sistema di registrazione elettronica dei pazienti.

Un altro requisito, in particolare pensato per i medici stranieri, è che il candidato abbia lavorato per almeno tre anni in un istituto svizzero di formazione post-laurea nel settore specialistico pertinente e possieda le necessarie competenze linguistiche. Il Consiglio federale si era opposto a questa formulazione invocando l'accordo di libera circolazione con l'UE.

Con 22 voti a 17, i "senatori" hanno inasprito i requisiti linguistici. Un medico deve parlare correntemente la lingua della regione per essere ammesso all'esercizio della professione, sottoponendosi a un test. Sono esonerate le persone in possesso di una maturità svizzera o che hanno completato i loro studi nella lingua ufficiale della regione in cui esercitano la professione.

La sinistra avrebbe voluto concedere al Consiglio federale un maggior margine di manovra. Il ministro della sanità Alain Berset si è battuto per la sua proposta iniziale, respinta però con 20 voti a 19: il governo avrebbe potuto introdurre una procedura di esame sul sistema sanitario elvetico da svolgersi nella lingua ufficiale della regione in cui si richiede l'ammissione.

Limiti all'ammissione - I Cantoni potranno limitare il numero di medici rimborsati in uno o più settori specialistici o in determinate regioni. A differenza del Nazionale, il Consiglio degli Stati non vuole però che tale facoltà diventi un obbligo, come proponeva invece Peter Hegglin (PPD/ZG). La sua proposta di attenersi alla proposta della camera del popolo è stata respinta con 31 voti a 7 contrari.

I senatori non hanno neppure voluto costringere i Cantoni a non concedere l'ammissione in un settore di specializzazione se i costi annui per assicurato aumentano più di quelli degli altri settori di specializzazione cantonali o della media svizzera per quel settore. Anche in questo caso i Cantoni devono essere liberi di decidere.

No nemmeno a un obbligo per i Cantoni di eseguire un'analisi regolare dell'offerta e dei bisogni in materia di cura. I criteri e i metodi per definire i numeri massimi dovranno essere stabiliti dal Consiglio federale. Quest'ultimo dovrà considerare, in particolare, il flusso di pazienti tra i Cantoni e le regioni responsabili dell'offerta di cure, nonché l'andamento generale del tasso di attività dei medici.

Non per i medici attuali - I medici che sono già stati ammessi e che hanno fornito cure rimborsate non saranno interessati dalle nuove regole. Lo stesso vale per coloro che hanno lavorato nel settore ambulatoriale di un ospedale e continuano a farlo.

Prima di fissare i limiti, il Cantone dovrebbe sentire le associazioni dei fornitori di prestazioni, degli assicuratori e degli assicurati e coordinarsi con gli altri Cantoni. Il Dipartimento federale dell'interno, oppure un attore terzo, dovrà tenere un registro dei fornitori di prestazioni ambulatoriali rimborsati dall'assicurazione di base.

Ogni cantone dovrà designare un'autorità di vigilanza che potrà emettere avvertimenti, imporre multe fino a 20'000 franchi e anche stabilire la revoca temporanea o permanente dell'ammissione.
 
 

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