L'avanzata verde soddisfa il movimento in Svizzera. La consigliera nazionale Adèle Thorens: «Segnale positivo per le elezioni federali»
BERNA - La consigliera nazionale Adèle Thorens (Verdi/VD) è raggiante per il successo dei partiti ecologisti a queste elezioni europee. Per la parlamentare vodese, l'avanzata degli ambientalisti rappresenta un «antidoto» all'ascesa del populismo nonché un segnale positivo per le elezioni federali di ottobre.
I buoni risultati ottenuti dagli ambientalisti in Francia o in Germania confermano «l'onda verde osservata negli ultimi mesi e anni, anche nei cantoni e comuni svizzeri», ha dichiarato oggi Adèle Thorens a Keystone-ATS.
Questa avanzata, a suo parere, precede le proteste a favore del clima scatenatesi a livello internazionale dopo l'avvento sulla scena mondiale di una figura come la giovane studentessa svedese Greta Thunberg.
«Simili risultati - per la deputata vodese - premiano la doppia identità dei Verdi, impegnati nella difesa dell'ambiente ma anche di una società aperta e rispettosa, contraria all'esclusione». Thorens si è però detta consapevole che questi successi potrebbero anche non durare.
Recuperare i seggi persi - Dal canto suo, il capogruppo degli ecologisti alle Camere federali, Balthasar Glättli (Verdi/ZH), non ha voluto fissare degli obiettivi in termini di percentuali di voti per le elezioni federali di ottobre. Ma il partito intende almeno recuperare i seggi persi (-5) nel 2015.
«Più i Verdi guadagneranno poltrone, più gli altri partiti saranno aperti a rivendicazioni ecologiste», ha sottolineato lo zurighese. Anche Glättli vede la sua formazione come uno scudo contro le forze populiste in Europa. «Se è vero che queste forze hanno aumentato le loro percentuali, la loro avanzata è stata meno impetuosa del previsto, grazie in particolare ai Verdi», ha aggiunto.
Parlamento europeo frammentato - Anche per il consigliere nazionale Laurent Wehrli (PLR/VD), l'incremento dei voti per i partiti nazionalisti è stato inferiore del previsto. Da queste elezioni europee, «uscirà un Parlamento più frammentato, ciò che richiederà più energia per raggiungere posizioni consensuali», ha spiegato a Keystone-ATS. Wehrli si è detto anche impressionato dalla perdita di consensi accusata dai partiti tradizionali, ad esempio in Francia.
Laurent Wehrli prevede che i Verdi guadagneranno terreno anche nelle elezioni federali di quest'autunno. Tuttavia, ha precisato, gli ambientalisti hanno perso terreno nelle ultime elezioni federali e i Verdi in Germania non hanno recuperato i consensi che avevano guadagnato dopo il disastro di Fukushima nel 2011.
Per quanto riguarda l'aumento del populismo, la Svizzera si trova a suo avvio in un'altra fase. Dopo il «sì» all'iniziativa dell'UDC nel 2014 contro l'immigrazione di massa, questo tema non è più all'ordine del giorno in Svizzera. Da noi, poi, «i partiti tradizionali resistono molto bene», ha aggiunto Wehrli.
Questione europea - Secondo il "senatore" Filippo Lombardi (PPD/TI), i timori di un'avanzata dei movimenti populisti, realizzatisi soltanto in parte, hanno occultato il dibattito di fondo sulle riforme di cui l'Unione europea ha bisogno, per esempio sulla questione dell'euro o sui debiti di taluni Paesi.
Interrogato sugli insegnamenti da trarre in vista delle elezioni federali, Lombardi ha osservato che la Svizzera non potrà prescindere da una discussione seria sulle sue relazioni con l'Unione europea. «Non si potrà mettere semplicemente il dossier europeo in un cassetto», ha aggiunto il ticinese.
Da parte sua, il consigliere nazionale Yves Nidegger (UDC/GE) ritiene che la nuova Commissione europea sarà più moderata nelle discussioni con i Paesi terzi. A suo avviso, con la fine dell'egemonia dei conservatori pro-europei e dei socialdemocratici, vi saranno nuovi rapporti di forza in seno al Parlamento europeo.
E l'esempio britannico mostra che «l'inflessibilità non è un buon metodo», ha aggiunto il democentrista ginevrino, facendo riferimento al trionfo in Gran Bretagna del partito della Brexit di Nigel Farage.