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SVIZZERAL'abolizione dei dazi doganali industriali non piace a tutti

21.03.19 - 14:21
L'economia è favorevole, mentre l'agricoltura teme che sarà svantaggiata nei futuri negoziati sugli accordi commerciali. Per i consumatori l'impatto è ancora incerto
Ti Press (archivio)
Una veduta della dogana commerciale di Chiasso
Una veduta della dogana commerciale di Chiasso
L'abolizione dei dazi doganali industriali non piace a tutti
L'economia è favorevole, mentre l'agricoltura teme che sarà svantaggiata nei futuri negoziati sugli accordi commerciali. Per i consumatori l'impatto è ancora incerto

BERNA - L'abolizione dei dazi doganali industriali proposta dal Consiglio federale quale misura contro il fenomeno che rende la Svizzera un'isola dei prezzi elevati non piace a tutti: l'economia è favorevole, mentre l'agricoltura teme che sarà svantaggiata nei futuri negoziati sugli accordi commerciali. Per i consumatori l'impatto è ancora incerto.

Secondo il progetto, il 1 gennaio 2022 verrebbero aboliti i dazi su prodotti come le automobili e gli elettrodomestici, per un costo pari a mezzo miliardo di franchi per la Confederazione.

A differenza del Consiglio federale, la Fondazione svizzerotedesca dei consumatori (Stiftung für Konsumentenschutz, SKS) non ritiene tale misura un mezzo efficace per lottare contro l'isola dei prezzi elevati. Secondo il rapporto della Confederazione, le imprese dovrebbero beneficiarne per 590 milioni di franchi, mentre il tornaconto per i consumatori sarebbe di 350 milioni. SKS non si aspetta dunque una reale riduzione dei prezzi e ritiene che le aziende aumenterebbero i loro margini di circa 240 milioni di franchi, scrive la SKS in una presa di posizione relativa alla procedura di consultazione sul tema, che si conclude oggi.

L'associazione per la tutela dei consumatori non si oppone alla soppressione dei dazi doganali sui prodotti industriali, ma considera la sua "Iniziativa per prezzi equi" un mezzo più efficace per combattere l'isola dei prezzi elevati.

Peggiore posizione per negoziare - Il progetto non suscita molto più entusiasmo negli ambienti dell'agricoltura. Secondo l'Associazione svizzera per un settore agricolo e alimentare forte (SALS Schweiz) la soppressione unilaterale dei dazi equivarrebbe a un «autogol». Ci si priverebbe di tutte le possibili concessioni in questo settore per i negoziati su un futuro accordo commerciale, critica SALS Schweiz.

Nell'attuale contesto della politica commerciale l'abolizione dei dazi sarebbe strategicamente sbagliata, afferma l'Unione Svizzera dei Contadini (USP). I dazi doganali potrebbero effettivamente costituire un interessante pegno in future negoziazioni commerciali. Se la Svizzera non è più in grado di offrire nulla a tale livello dell'industria, la pressione nelle negoziazioni sulla protezione doganale dell'agricoltura s'intensificherà ancora.

L'economia vuole ancora di più - Per la Federazione delle imprese svizzere (economiesuisse), la misura è nel complesso positiva, apporterà preziosi agevolamenti finanziari e amministrativi alle imprese e ridurrà anche i prezzi per i consumatori.

Se la Svizzera non vuole perdere ulteriore competitività saranno tuttavia necessarie ulteriori facilitazioni commerciali, aggiunge l'organizzazione. Poiché i dazi doganali non hanno quasi più importanza negli accordi di libero scambio della Svizzera, economiesuisse non teme alcun svantaggio significativo nei futuri negoziati commerciali.

Secondo il Centre patronal - società privata con sede a Losanna al servizio delle imprese e dei gruppi professionali - la situazione non è invece così chiara: "Bisogna tenere presente che sopprimendo i dazi la Svizzera si priverebbe di un vantaggio, piccolo ma reale, nella negoziazione di accordi di libero scambio, che potrebbe portare benefici ancora maggiori".

Un tempo introdotti a scopo di protezione, i dazi doganali sono diventati un onere inutile, scrive invece Swiss Textiles - l'associazione padronale dell'industria svizzera dei tessili e dell'abbigliamento, che dovrebbe beneficiare maggiormente dell'abolizione. Nel commercio transfrontaliero le aziende del settore si trovano confrontate a condizioni quadro difficili.

Per l'associazione della ristorazione GastroSuisse, prezzi d'acquisto più bassi per le merci d'importazione rafforzerebbero l'economia svizzera e accrescerebbero il potere d'acquisto dei consumatori. Tuttavia, affinché le riduzioni dei prezzi vengano pienamente trasferite sono necessarie misure supplementari. L'organizzazione si riferisce in particolare all'"Iniziativa per prezzi equi", che non genera alcun costo allo Stato, ma risulterebbe molto efficace.

Meno turismo degli acquisti - La maggior parte dei Cantoni che hanno risposto alla consultazione si è espressa a favore del progetto. Nelle regioni di confine si prevede un calo del turismo degli acquisti, a vantaggio del commercio al dettaglio.

Oltre ai risparmi, Zurigo prevede anche una riduzione degli oneri amministrativi per le imprese. Il calo dei costi di acquisto dovrebbe anche andare a beneficio dei consumatori, a condizione che questi abbassamenti vengano trasmessi.

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