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SVIZZERASospiro di sollievo per i Cantoni, i canoni d'acqua rimarranno invariati

18.03.19 - 16:10
Il Parlamento ha deciso a larga maggioranza di mantenere invariata a 110 franchi per chilowatt lordo (fr./kWl) l'aliquota massima fino al 2024. In un primo tempo, il Governo proponeva di ridurla
Tipress (archivio)
Sospiro di sollievo per i Cantoni, i canoni d'acqua rimarranno invariati
Il Parlamento ha deciso a larga maggioranza di mantenere invariata a 110 franchi per chilowatt lordo (fr./kWl) l'aliquota massima fino al 2024. In un primo tempo, il Governo proponeva di ridurla

BERNA - I cantoni, in particolare quelli di montagna, possono tirare un sospiro di sollievo: il Parlamento ha deciso a larga maggioranza di mantenere invariata a 110 franchi per chilowatt lordo (fr./kWl) l'aliquota massima dei canoni d'acqua annui fino al 2024. In un primo tempo, il Governo proponeva di ridurla a 80 fr./kWl dal 2020.

Oggi, nell'esaminare la revisione della legge sull'utilizzazione delle forze idriche, la Camera dei cantoni ha appianato tacitamente anche l'ultima divergenza minore che l'opponeva a quella del popolo. L'oggetto è quindi pronto per le votazioni finali.

Il progetto aveva suscitato numerose critiche durante la procedura di consultazione. I Cantoni, tra cui il Ticino e i Grigioni, e i Comuni avrebbero incassato 150 milioni di franchi l'anno in meno. Per questo le autorità cantonali si erano espresse a favore del mantenimento dell'attuale aliquota. Attualmente, dei 556,6 milioni che fruttano all'anno i canoni d'acqua, il Ticino ne incassa 55,1, i Grigioni 124, il Vallese 164, Uri 26, Berna 45 e Argovia 49.

Come detto, nelle intenzioni originali dell'ex consigliera federale Doris Leuthard, dal 2020 il canone massimo annuo sarebbe passato dagli attuali 110 a 80 fr./kWl. Di fronte alle critiche emerse in consultazione, il Governo aveva allora abbandonato il progetto iniziale. Nel suo messaggio, trasmesso al Parlamento, si era limitato a cambiamenti minimi.

Parte fissa e variabile - In previsione dei futuri negoziati, oggi i "senatori" si sono allineati al Nazionale e non hanno voluto precisare nel progetto che il Consiglio federale dovrà elaborare dal 2025 una regolamentazione che preveda una parte fissa e una parte variabile.

«Una flessibilizzazione dei canoni d'acqua è prematura», aveva sottolineato la scorsa settimana Silva Semadeni (PS/GR). Il Parlamento ha preferito prendersi il tempo necessario per elaborare un nuovo modello.

Resto del progetto immutato - Il resto del progetto non è stato modificato dal Parlamento. L'esecutivo prevede di esonerare dal canone annuo per i primi dieci anni le nuove centrali idroelettriche che beneficiano di un contributo d'investimento.

Un alleggerimento è pure accordato agli impianti che hanno effettuato grossi lavori di ampliamento. Dal canto suo il Consiglio federale potrà concludere accordi internazionali legati all'utilizzazione delle forze idriche situate nelle vicinanze della frontiera.

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