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GRIGIONIGran Consiglio, no a un limite della durata dei mandati

18.03.19 - 14:21
Il Governo respinge la proposta di limitare la durata della carica per i membri del Gran Consiglio, non ritenendola necessaria
Ti Press (archivio)
Nessuna necessità di intervenire
Nessuna necessità di intervenire
Gran Consiglio, no a un limite della durata dei mandati
Il Governo respinge la proposta di limitare la durata della carica per i membri del Gran Consiglio, non ritenendola necessaria

COIRA - Il Parlamento retico si rinnova parzialmente alle elezioni ogni quattro anni. Con questa motivazione di base il Governo grigionese respinge la proposta di limitare la durata della carica per i membri del Gran Consiglio, non ritenendola necessaria.

«Un rinnovamento adeguato del Gran Consiglio continua a essere garantito anche senza una limitazione della durata della carica, come dimostrato dalle quote di rinnovamento registrate in occasione delle elezioni per il rinnovo integrale», si legge nella risposta dell'esecutivo all'incarico sottoscritto da oltre 50 granconsiglieri e lanciato dalle file, in particolare, del PBD. Nel 2010 la quota di rinnovamento si è attestata al 41% con 49 nuovi membri su 120, nel 2014 al 27% (32 membri) e nel 2018 al 42% (50 membri).

«Il mescolamento senz'altro auspicabile in Gran Consiglio tra membri in carica da più e da meno tempo che permetta un continuo trasferimento di sapere e di esperienza è quindi dato», prosegue la risposta. Pertanto «attualmente il Governo non ravvisa alcuna necessità di intervenire».

Attualmente una limitazione della durata della carica per i membri dei parlamenti cantonali esiste in quattro Cantoni: Obvaldo, Basilea Città, Basilea Campagna e Giura. L'incarico propone l'introduzione della stessa misura nei Grigioni portando, in particolare, due motivazioni: promuovere le nuove leve a livello politico ed evitare concentrazioni di potere coinvolgendo nel processo politico un maggior numero di persone con idee diverse.

«Il rinnovamento politico sarebbe un compito dei partiti e degli elettori», aggiunge ancora l'esecutivo nella risposta e conclude: «In un organo legislativo composto da 120 membri, i quali rappresentano le più diverse correnti politiche, non pare esserci il rischio di una concentrazione di potere». Il Governo chiede quindi al Gran Consiglio di respingere l'incarico.

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