Il sistema di voto elettronico della Posta sarà sottoposto ad un test di penetrazione pubblico per verificarne la sicurezza
COIRA - La Confederazione e i Cantoni hanno deciso che, prima di essere impiegati, i sistemi di voto elettronico devono essere sottoposti a un test di questo tipo per quattro settimane. Questo ha spiegato una nota odierna della Cancelleria dello Stato dei Grigioni. L'obiettivo è mettere alla prova la sicurezza da eventuali attacchi informatici, individuando così funzioni che presentano errori di sistema a seguito di lacune dei software, errori umani o tentativi di manipolazione.
Su mandato della Confederazione e dei Cantoni, la ditta specializzata SCRT registrerà i partecipanti, valuterà i riscontri e prenderà tempestivamente posizione in merito. Lo scopo è di indurre la comunità degli hacker a cercare di leggere o manipolare i voti, violare il segreto di voto, mettere fuori uso o eludere le impostazioni di sicurezza.
«Il Cantone dei Grigioni attende con particolare interesse i risultati del test di penetrazione», si legge nella nota. Il Governo retico, infatti, aveva comunicato a fine settembre 2018 di avere conferito alla Posta Svizzera l'incarico per il nuovo sistema di e-voting. Posto il successo del test di penetrazione, l'introduzione del voto elettronico avverrà a tappe a partire dal 2020. Una fase pilota coinvolgerà sei comuni grigionesi di diverse dimensioni e in tutte e tre le regioni linguistiche. A seguire, dal 2021, la progressiva estensione ad altri comuni interessati, che potranno decidere in autonomia se e in quale misura introdurre il sistema.
«Il costo una tantum per l'introduzione ammonta a circa 160'000 franchi», aveva spiegato allora il cancelliere Daniel Spadin a Keystone-ATS. «Mentre i costi operativi annuali a 600'000. Si tratta di un massimale stimato qualora tutti i Comuni del Cantone e tutti i votanti utilizzino il sistema in quattro votazioni all'anno».