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SVIZZERAAssegni familiari «anche per madri disoccupate in maternità»

25.01.19 - 16:24
La riforma - approvata dalla Commissione della sicurezza sociale - è pensata in particolare per i casi di mancato riconoscimento di paternità
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Assegni familiari «anche per madri disoccupate in maternità»
La riforma - approvata dalla Commissione della sicurezza sociale - è pensata in particolare per i casi di mancato riconoscimento di paternità

BERNA - Anche le madri disoccupate che beneficiano di un'indennità di maternità devono avere diritto agli assegni familiari. È l'opinione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) che, con 17 voti contro 7, ha approvato la pertinente revisione legislativa.

La riforma è pensata in particolare per i casi di mancato riconoscimento di paternità. In queste situazioni, le madri in disoccupazione non hanno diritto agli assegni famigliari. Con la modifica della legge sugli assegni familiari (LAFam) si colma quindi una lacuna della normativa vigente.

La LAFam disciplina due tipi di assegni familiari: quelli per i figli e quelli di formazione. Ai primi ha diritto chi ha figli fino ai 16 anni, mentre ai secondi chi ha figli che hanno compiuto 16 anni e svolgono una formazione, fino al massimo ai 25 anni di età.

Con la revisione, in futuro gli assegni di formazione saranno concessi già dal momento in cui un figlio che ha compiuto 14 anni segue una formazione post obbligatoria. Il governo propone di fissare la soglia a 15 anni.

Infine, la revisione della LAFam vuole creare una base legale per la concessione di aiuti finanziari a organizzazioni familiari. La Confederazione sostiene già dal 1949 tali associazioni attive a livello nazionale o di regione linguistica. Dato che nell'ottica dello Stato di diritto è opportuna la creazione di una base legale esplicita, essa sarà integrata nella LAFam.

Nel messaggio licenziato in ottobre, il governo precisa che le modifiche della LAFam proposte comportano spese supplementari per circa 16 milioni di franchi all'anno. Ciò corrisponde a circa il 0,3% delle uscite complessive per gli assegni familiari.

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