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SVIZZERAIl PPD guarda «al centro» per le elezioni di ottobre

04.01.19 - 12:36
I democristiani individuano nella polarizzazione il principale male della politica elvetica. I temi principali per questo 2019? «Rapporti con l'Ue e i costi sanitari»
Keystone
Il PPD guarda «al centro» per le elezioni di ottobre
I democristiani individuano nella polarizzazione il principale male della politica elvetica. I temi principali per questo 2019? «Rapporti con l'Ue e i costi sanitari»

BERNA -  In occasione dei suoi "incontri dell'Epifania", il PPD oggi si è profilato in vista delle elezioni federali dell'autunno e di quelle, numerose, nei cantoni, tra cui il Ticino, promettendo una politica «chiaramente al centro» e basata sulla concordanza. I democristiani individuano nella polarizzazione il principale male della politica elvetica. I temi principali dell'anno elettorale saranno i rapporti con l'Ue e i costi sanitari.

«L'attuale legislatura è stata segnata dalla guerra di trincea tra partiti che hanno puntato sulla carta della polarizzazione», deplora il PPD. E attribuisce a questo clima politico malsano il fallimento della Riforma III dell'imposizione delle imprese e di quella denominata Previdenza per la vecchiaia 2020, nonché l'esito incerto del dibattito sulla Legge federale sulla riduzione delle emissioni di CO2 (Legge sul CO2), un progetto bocciato dal Consiglio nazionale ora nelle mani della Camera dei Cantoni.

Gli interessi particolari e i giochi politici determinano sempre più spesso l'agenda politica. Di conseguenza, due grandi progetti su tre di riforma essenziali per la Svizzera falliscono, ha affermato il presidente del partito e consigliere nazionale zughese Gerhard Pfister.

«Il sistema politico svizzero di democrazia diretta si basa sulla ricerca del consenso e del compromesso tra le varie forze politiche: chi non ha questa ambizione rifiuta di rispettare le regole del gioco del sistema politico», si legge in un comunicato.

In vista delle elezioni dei prossimi mesi, fino al culmine delle federali del 20 ottobre, il partito intende profilarsi in particolare su due temi: Ue e sanità.

In merito ai rapporti tra Berna e Bruxelles invita a un «esame dettagliato» dell'accordo quadro istituzionale, che il Consiglio federale ha posto in consultazione. Il PPD mira a garantire a lungo termine la via bilaterale, ma contemporaneamente avverte: «Sovranità nazionale e protezione dei salari non devono essere sacrificate».

I dirigenti democristiani oggi hanno rinunciato a una presa di posizione più dettagliata sul tema spiegando di attendere che il governo precisi chiaramente le conseguenze per la Svizzera del rifiuto dell'accordo e di un'adesione. Sulla questione europea il PPD vuole costruire ponti all'interno del Paese in modo da poter meglio negoziare con Bruxelles, ha detto il presidente del gruppo alle Camere e consigliere agli Stati ticinese Filippo Lombardi.

In ambito sanitario, il partito punta prima di tutto ad allentare la pressione sui cittadini dei premi di cassa malattia. Da ottobre sta raccogliendo le firme per la sua iniziativa popolare "Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)". La proposta di modifica costituzionale prevede che la Confederazione e i Cantoni prendano misure - se necessario anche sanzioni - qualora l'aumento dei costi medi annuali per persona assicurata nella copertura di base sia superiore del 20% rispetto all'evoluzione dei salari nominali. Il partito ha preso a modello il freno all'indebitamento.

Il PPD è ottimista in vista delle elezioni a venire. In effetti, scrive, nelle consultazioni cantonali del secondo semestre dello scorso anno ha «ottenuto vari seggi». Tuttavia, secondo un conteggio dell'agenzia Keystone-ATS, dalle elezioni del Consiglio nazionale del 2015, i democristiani hanno perso mandati nei cantoni: attualmente in 25 Gran Consigli si contano 421 seggi del PPD, 29 in meno rispetto all'ottobre del 2015 - il legislativo di Appenzello Interno non viene considerato poiché l'appartenenza partitica vi svolge solo un ruolo marginale.

Alle ultime elezioni della Camera del popolo il PPD ha fatto segnare un calo di 0,7 punti percentuali, attestandosi all'11,6%. Al Nazionale dispone di 27 seggi. Il suo gruppo parlamentare comprende anche due esponenti del Partito evangelico e un cristiano sociale.

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COMMENTI
 

pillola rossa 5 anni fa su tio
Un colpo al ferro, uno alla botte e orecchi da mercante. Amen.

Evry 5 anni fa su tio
Tipica strategia da "taia e medega" oregiattesca

Gus 5 anni fa su tio
Ma si può ancora votare per un partito del genere? penso proprio di no!
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