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GINEVRAAl via la Conferenza sull'Afghanistan

27.11.18 - 12:40
La giornata di domani culminerà con la ministeriale aperta dal consigliere federale Ignazio Cassis, seguito dal discorso della first lady afghana Rula Ghani
Keystone
Al via la Conferenza sull'Afghanistan
La giornata di domani culminerà con la ministeriale aperta dal consigliere federale Ignazio Cassis, seguito dal discorso della first lady afghana Rula Ghani

GINEVRA - Si sono aperti oggi a Ginevra i lavori della Conferenza sull'Afghanistan, mentre la pace continua a essere un miraggio nel Paese martoriato da una guerra infinita.

La Conferenza, che domani culminerà con la ministeriale aperta dal consigliere federale Ignazio Cassis, inizia con la sessione 'Strada verso il progresso: formazione professionale per le donne afghane' e con il discorso di apertura della first lady afghana Rula Ghani.

Più tardi interverrà il presidente, Ashraf Ghani, nella sessione dedicata al 'Settore privato': l'obiettivo è incrementare gli investimenti con lo sguardo rivolto all'energia e alle infrastrutture. Il focus del summit è sullo sviluppo e sull'economia di un Paese devastato da un conflitto che ha fatto migliaia di vittime, mentre sarà con tutta probabilità il difficile processo di pace a dominare l'agenda degli incontri a margine.

La Conferenza è per i leader afghani l'occasione per rinnovare l'impegno per le riforme, presentare la loro strategia di sviluppo e ribadire come gli aiuti siano indispensabili per la stabilità e la sicurezza del Paese. L'obiettivo della due giorni di lavori è "confermare la solidarietà della comunità internazionale al popolo e al governo dell'Afghanistan negli sforzi per la pace e la prosperità". Il summit si apre a due anni dalla Conferenza di Bruxelles del 2016, quando la comunità internazionale si è impegnata con 15,2 miliardi di dollari a sostegno dell'Afghanistan. I lavori mirano a fare il punto dei progressi realizzati da allora nelle riforme. La prossima conferenza dei donatori è prevista per il 2020.

Secondo il portavoce della presidenza di Kabul, Haroon Chakhansuri, l'Afghanistan "ha registrato progressi almeno nel 60%" degli obiettivi prefissati "e ci sono ancora due anni di tempo". In dichiarazioni ad al-Jazeera, Chakhansuri ha fatto riferimento proprio al settore privato, all'export, alla "riforma del settore della sicurezza" e all'empowerment delle donne.

Sempre oggi sarà l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, a moderare il tavolo tematico sulle migrazioni. I numeri ufficiali parlano di 2,4 milioni di rifugiati afghani all'estero e di 5 milioni di afghani che vivono nei vicini Iran e Pakistan. Nel pomeriggio si parlerà di sicurezza alimentare e della grave siccità, che a detta degli esperti, sta mettendo in fuga più persone della guerra.

Alla Conferenza è prevista la partecipazione di una ventina di ministri degli Esteri, compresi il russo Sergei Lavrov e l'iraniano Mohammad Javad Zarif, e sono più di 70 i Paesi invitati ai lavori.

Ghani, che si avvicina alla scadenza del mandato, ha in programma vari incontri bilaterali a margine della Conferenza. Per Kabul il summit è anche l'occasione per chiedere il sostegno della comunità internazionale al difficile "processo di pace a guida afghana" dopo l'avvio di colloqui diretti tra gli Usa ed emissari dei Talebani e dopo la conferenza di Mosca a cui hanno partecipato rappresentanti dell' 'ufficio politico' del movimento.

A Ginevra ci sono il 'chief executive' del governo di Kabul, Abdullah Abdullah, il ministro degli Esteri, Salahuddin Rabbani, e il titolare delle Finanze, Mohammad Humayon Qayoumi. Per le Nazioni Unite sono previsti, tra gli altri, gli interventi del rappresentante speciale per l'Afghanistan, Tadamichi Yamamoto, e del vice sottosegretario generale per gli Affari umanitari, Martin Lowcock. Interverrà anche l'ambasciatore americano a Kabul, John Bass.

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