Un'iniziativa di Marco Chiesa chiede che i membri del Governo federale abbiano un'unica cittadinanza
BERNA - Una carica che «richiede un solo passaporto e un grande cuore rossocrociato». A sostenerlo è Marco Chiesa, che presenta oggi al Consiglio nazionale un’iniziativa parlamentare che prescrive un’unica cittadinanza per i Consiglieri federali.
La riflessione - spiega il deputato UDC - è nata spontaneamente durante le candidature all’Esecutivo federale di Ignazio Cassis e Pierre Maudet, entrambi cittadini svizzeri e al contempo di un altro Paese. I due candidati - lo ricordiamo - affrontarono in modo diverso la questione, con il ticinese che in particolare, per questioni di coscienza, decise di rinunciare al passaporto italiano in anticipo senza aspettare l’esito dell’elezione.
Il ruolo di Consigliere federale, membro dell’Esecutivo svizzero al quale compete a rotazione anche la carica di Presidente della Confederazione, è «intimamente legato alla sovranità del nostro Paese», scrive Chiesa nell’atto, e deve quindi «apparire al di sopra di ogni sospetto». In altre parole, sottolinea il Consigliere nazionale, un Consigliere federale «non è il manager di una grande azienda multinazionale con sede in Svizzera».