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SVIZZERABerset contraddice Trump: «Nessuna fine in vista per la globalizzazione»

25.09.18 - 23:30
Il presidente della Confederazione mette in guardia da nazionalismo, egoismo e isolamento alle Nazioni Unite
Keystone
Berset contraddice Trump: «Nessuna fine in vista per la globalizzazione»
Il presidente della Confederazione mette in guardia da nazionalismo, egoismo e isolamento alle Nazioni Unite

BERNA - Nel suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite il presidente della Confederazione Alain Berset ha sollecitato una migliore cooperazione tra gli Stati. «Attualmente c'è la tendenza a cercare soluzioni ritirandosi a livello nazionale», ha detto.

Secondo il presidente della Confederazione è inoltre in voga una politica di protezionismo commerciale ed egoismo. «Isolamento, protezionismo, minacce e violenza non sono mai stati una risposta adeguata agli inconvenienti e alle disuguaglianze nel mondo in cui viviamo», ha aggiunto Berset.

Senza fare nomi ha poi affermato, riferendosi al presidente americano Donald Trump, che una politica nazionalista porta a un minore commercio e alla conseguente perdita di benessere. La sfiducia e l'isolamento rallentano lo scambio di idee e innovazioni.

«Il nostro mondo diventerà spiritualmente e culturalmente più povero. Avremo a disposizione meno idee per affrontare le future sfide. Non potremo più imparare dalle esperienze positive degli altri. E dovremo cercare da soli soluzioni a sfide, che non possono essere risolte da soli».

Avviso ai governi - «L'attuale crisi del multilateralismo è un avvertimento: i governi devono fare tutto il possibile per prevenire la creazione di un mondo in cui sono tutti contro tutti», ha detto Berset. «L'ONU è indispensabile, ed è posizionata idealmente per affrontare i problemi odierni. Ma può assumere il suo ruolo solo se è forte», ha aggiunto il presidente delle Confederazione.

Al momento si sta vivendo la riorganizzazione dell'ordine mondiale, l'apparizione di nuovi attori e la nascita di una nuova classe media. Secondo la Banca mondiale, il numero delle persone in condizioni di estrema povertà si è ridotto da due miliardi a 700 milioni dal 1990 al 2015, e quindi nell'arco di una generazione.

Questi cambiamenti non devono però essere accompagnati da un'erosione dell'ordine internazionale basato sul diritto. «È paradossale che quest'ordine sia minacciato proprio ora, che siamo in procinto di definire le basi della futura cooperazione globale», ha detto Berset.

Il presidente della Confederazione ha anche invitato la comunità internazionale a compiere maggiori sforzi per promuovere la pace in Siria e Yemen. «Allo scopo di porre fine alla crisi umanitaria, la Svizzera mette a disposizione Ginevra come luogo per i colloqui di pace», ha aggiunto.

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