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SVIZZERAMulte estere al Nazionale, asili nido agli Stati

18.09.18 - 07:56
Il Nazionale si occuperà poi della legge federale volta a migliorare la protezione delle vittime di violenza o stalking
Keystone
Multe estere al Nazionale, asili nido agli Stati
Il Nazionale si occuperà poi della legge federale volta a migliorare la protezione delle vittime di violenza o stalking

BERNA - La giornata odierna al Consiglio nazionale (08.00-13.00) si aprirà con il dibattito sulla deducibilità fiscale delle multe inflitte all'estero alle società elvetiche. In marzo gli Stati si erano opposti, ora la commissione preparatoria della Camera del popolo propone un compromesso.

La commissione chiede così che le multe inflitte all'estero possano essere dedotte fiscalmente se violano l'«ordre public» elvetico, se sanzionano un atto che nella Confederazione non sarebbe sanzionabile o se superano il massimo previsto dal diritto svizzero per il reato in questione. In questo modo si potrebbe anche tener conto del fatto che le sanzioni comminate all'estero possano anche contenere elementi arbitrari e motivati da ragioni politiche.

Il Nazionale si occuperà poi della legge federale volta a migliorare la protezione delle vittime di violenza. Il testo prevede una serie di misure per chi subisce violenza domestica o stalking, ad esempio tramite l'introduzione di dispositivi elettronici per sorvegliare il rispetto dei divieti di avvicinamento e di contatto.

Da parte loro gli Stati (08.15-13.00) dovranno decidere se prorogare di altri quattro anni il programma d'incentivazione della Confederazione per la creazione di posti per la custodia di bambini complementare alla famiglia. Sono previsti 124,5 milioni di franchi.

I "senatori" si occuperanno poi della revisione della Legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA) che mira a rafforzare il contrasto agli abusi nei confronti delle assicurazioni sociali.

La modifica legislativa pone anche le basi legali per legittimare le assicurazioni a svolgere osservazioni su persone sospettate di abuso ai loro danni. Agendo in questo modo, il governo colma una lacuna denunciata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU).

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