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SVIZZERAArmi semiautomatiche: «È necessario un inasprimento»

11.09.18 - 10:36
Il Consiglio degli Stati è convinto che la nuova direttiva europea sulle armi vada trasposta anche nella legislazione elvetica
Keystone
Armi semiautomatiche: «È necessario un inasprimento»
Il Consiglio degli Stati è convinto che la nuova direttiva europea sulle armi vada trasposta anche nella legislazione elvetica

BERNA - La nuova direttiva europea sulle armi, che mira a limitare la diffusione di quelle semiautomatiche, va trasposta nella legislazione elvetica. Ne è convinto il Consiglio degli Stati che stamane ha approvato i necessari adeguamenti alla pertinente legge per 34 voti a 6 e 5 astenuti.

La Camera dei Cantoni, rispetto alla soluzione adottata la scorsa sessione estiva dal Nazionale, ha tuttavia inserito alcuni inasprimenti eurocompatibili per non far fallire il progetto. L'arma di ordinanza continuerà tuttavia a non far parte delle armi vietate.

 

I correttivi si sono resi necessari perché alcune disposizioni adottate dal Nazionale sono contrarie alla nuove direttive europee, è stato ricordato più volte in aula, sia dalla Consigliera federale Simonetta Sommaruga sia da diversi "senatori", alcuni dei quali hanno sottolineato l'importanza di giungere a un compromesso per non mettere in pericolo la partecipazione elvetica allo spazio Schengen.

Le disposizioni adottate dalla Camera dei cantoni, sulle quali dovrà ritornare a discutere il Nazionale, riguardano i caricatori e la tracciabilità degli elementi essenziali di un'arma.

Per quanto attiene ai caricatori, il plenum ha deciso che solo chi è autorizzato ad acquistare un'arma può anche procurarsi un caricatore di grande capacità. La direttiva Ue vuole che questo problema venga codificato. Attualmente i caricatori sono in vendita libera e il Nazionale vorrebbe lo status quo. Gli armaioli non dovrebbero però essere obbligati a redigere un inventario dei caricatori. In questo modo si riduce il carico amministrativo per i commercianti.

Circa la marcatura, i "senatori" hanno preferito il modello del Consiglio federale al posto della soluzione escogitata dal Nazionale. La direttiva Ue esige che le parti essenziali di un'arma da spalla, ossia l'alloggiamento della culatta, la culatta stessa e la canna, siano contrassegnate, e non solo una parte essenziale come deciso dalla Camera del popolo.

UDC scettica, per PS progetto modesto

Anche gli Stati, sebbene con meno enfasi, hanno riproposto le linee di frattura evidenziatesi al Consiglio nazionale, con l'UDC molto scettica sulla pertinenza e l'efficacia degli inasprimenti voluti dall'Ue dopo gli attentati terroristici di Parigi. Alex Kuprecht (UDC/SZ) ha messo in dubbio che le misure chieste dall'Ue faranno aumentare la sicurezza. Molti attentati sono stati compiuti mediante l'uso di automezzi e non armi e, per quanto attiene a queste ultime, i criminali possono sempre procurarsele al mercato nero o sul darknet (o rete scura).

La nuova direttiva Schengen, a suo parere, è un esempio pregnante di quello che accadrà se la Svizzera e l'Ue dovessero concludere un accordo istituzionale, ha messo in guardia il "senatore" svittese. Berna non potrebbe far altro che adeguare le proprie leggi a quanto deciso da Bruxelles. Kuprecht ha poi sostenuto che un "no" elvetico non pregiudicherebbe la partecipazione svizzera a Schengen e, in particolare, alla banca dati sui criminali, visto che quest'ultima viene alimentata anche da Berna, non solo con informazioni utili a tutti ma anche con svariate decine di milioni.

Diversa la musica da sinistra. Daniel Jositsch (PS/ZH) e Géraldine Savary (PS/VD) hanno sottolineato la modestia degli adattamenti cui è chiamata la Confederazione. Entrambi avrebbero voluto un giro di vite maggiore. In particolare Jositsch, in qualità di giudice militare, ha evocato i numerosi casi da lui visti di abuso delle armi militari (violenze, suicidi). Géraldine Savary ha insistito sull'importanza di un compromesso su questa materia, tanto più che il Consiglio federale è riuscito a negoziare con Bruxelles eccezioni volte a preservare la tradizione elvetica del tiro.

Un aspetto quest'ultimo evocato anche dalla ministra di giustizia e polizia, la quale ha rammentato che le eccezioni ottenute da Berna non sono piaciute a tutti gli Stati. Insomma, per i soldati che vogliono tenere la loro arma di servizio non cambia nulla, né per i cacciatori, i musei e i collezionisti. Sommaruga ha sottolineato tuttavia l'importanza, specie per le forze di polizia, di poter accedere alla banca dati europea, e l'efficacia di questo strumento nella lotta alla criminalità. Non è il caso insomma di mettere in pericolo la partecipazione elvetica allo spazio Schengen.

La nuova direttiva

La nuova direttiva in materia era stata proposta dalla Commissione Ue il 18 novembre 2015, pochi giorni dopo la seconda strage di Parigi. Il Parlamento europeo l'ha approvata il 14 marzo 2017.

In base al progetto del Consiglio federale adottato oggi anche dagli Stati, una volta prosciolti dall'obbligo di prestare servizio militare, i cittadini potranno ancora tenere l'arma dell'esercito col relativo caricatore da venti cartucce e continuare a utilizzarla per il tiro sportivo.

I Cantoni avranno tempo tre anni affinché gli attuali detentori di armi semiautomatiche si facciano confermare il legittimo possesso presso gli uffici preposti. Tale conferma sarà necessaria soltanto se l'arma non risulta già iscritta in un registro o non è stata ceduta in proprietà direttamente dall'esercito al termine degli obblighi militari.

Anche i collezionisti e i musei potranno acquisire armi, a condizione di aver adottato tutte le misure necessarie per custodirle in sicurezza e di tenere un elenco delle armi che necessitano di un'autorizzazione eccezionale.

La nuova disposizione non si applica però ai cacciatori. Per praticare la loro attività prediletta essi non si servono infatti di armi semiautomatiche, ma utilizzano le classiche armi da caccia

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COMMENTI
 

shooter01 5 anni fa su tio
come sempre la sguatterina della ue ne approfitta per perorare le sue cause perse. Non è riuscita ad accettare la sonora asfaltatura del popolo al suo registro centrale delle armi, e, sbattuta fuori dalla porta, rientra dalla finestra. E gli argomenti sono sempre gli stessi triti e ritriti, e infarciti di cifre gonfiate. Suicidi, violenza. Tacendo sul fatto che molta violenza è causata dalle sciagurate politiche proprio della sinistra. Ormai sappiamo che non abbiamo dei politici ma dei camerieri della UE. Difatti nessuno stato membro ha finora adottato nessuna direttiva, salvo noi. E pensare che siamo il paese che ha meno sparatorie e gente che muore a causa delle armi. E continuando di questo passo dovremo accettare qualsiasi diktat proveniente da Bruxelles. Questo è lo scotto da pagare per un popolo che non si rende conto che deve ripulire la politica dalla sinistra e dalle sue idee globaliste. Spero nel referendum. Odio le dittature che vogliono disarmare la gente

Bandito976 5 anni fa su tio
In Svizzera il 90% sono armati, eppure, rispetto ad altri paesi non ci sono molti problemi. Se guardiamo agli USA ci sono sempre sparatorie e gente che muore a causa delle armi. Quindi non vedo perché inasprire la legge. Quella attuale é giá parecchio esaustiva. Poi se si vuole fare i lecchini dell'UE allora é un'altro discorso

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Anche negli Stati Uniti, solo che li si scannano tutti i giorni. Ecco la prova che alla gente per poter avere un arma in pace basta avere la testa sulle spalle, e gli Svizzeri ce l'hanno.

F.Netri 5 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
La gente non muore a causa delle armi, bensì a causa di chi preme il grilletto! Non è certo bandendo le armi per legge, che si eliminano le morti per mezzo delle armi. Analogamente, non è eliminando le bandiere con la falce e martello, che si eliminano i comunisti.

Tato50 5 anni fa su tio
Il solito ricatto dell'UE al quale dobbiamo chinarci. Non parliamo più di neutralità p.f.

Lonely Cat 5 anni fa su tio
Solo le dittature sono infastidite da un popolo armato.

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Un correttivo blando che non limita in nessun modo il diritto di possedere armi nel nostro paese… non vedo i motivi delle polemiche che alcuni fanno...

matteo2006 5 anni fa su tio
Va bene come dice Kevlar ma non ci vedo nulla di male a registrare le armi legali, verrebbe anche utile in caso di furto questa legge, salvaguardando il proprietario per usi illeciti. L'automobile la comperi la si collauda carta grigia nome cognome ecc... tutto viene registrato perché per un arma non fare lo stesso? anche le auto si possono rubare e comperare sul mercato nero ma non per questo non serve registrarle. E per chi dice che è solo burocrazia in più rilegga l'esempio dell'automobile.

Equalizer 5 anni fa su tio
La Sommaruga sarebbe da incarcerare processare per alto tradimento della Patria con intenti continui e ripetuti di concedere informazioni riservate al "nemico".

gabola 5 anni fa su tio
Ennesima calata di braghe...chi vuole delinquere lo fara sempre e comunque
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