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SVIZZERAPromuovere la bici: «I ciclisti non sono i parenti poveri della mobilità»

23.08.18 - 15:19
Il 23 settembre il popolo sarà chiamato ad esprimersi sul controprogetto adottato dal Parlamento, meno vincolante rispetto all'iniziativa per la bici
Ti Press
Promuovere la bici: «I ciclisti non sono i parenti poveri della mobilità»
Il 23 settembre il popolo sarà chiamato ad esprimersi sul controprogetto adottato dal Parlamento, meno vincolante rispetto all'iniziativa per la bici

BERNA - I ciclisti non sono i parenti poveri della mobilità. Iscrivendo nella Costituzione la promozione della bicicletta come raccomandato dal Consiglio federale e da buona parte delle forze politiche, si consentirà alla Svizzera di recuperare il tempo perduto e si renderanno le strade più sicure. Ne è convinto un comitato eterogeneo composto di rappresentanti di tutti i partiti e da numerose associazioni convenuti oggi nella capitale federale.

Il 23 di settembre, il popolo sarà chiamato ad esprimersi sul controprogetto diretto all'iniziativa popolare "Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali" (Iniziativa per la bici).

L'iniziativa voleva «obbligare» la Confederazione a sostenere i cantoni nella realizzazione e manutenzione di sentieri, percorsi pedonali e piste ciclabili.

Il controprogetto adottato dal Parlamento riprende la formulazione meno vincolante - già presente nell'articolo costituzionale attuale che promuove sentieri e percorsi pedonali - secondo la quale Berna «può» sostenere la costruzione di simili reti. La Confederazione stima maggiori costi per 1,8 milioni di franchi e la creazione di un posto di lavoro e mezzo per l'applicazione della modifica costituzionale. Soddisfatto della controproposta, il comitato promotore dell'iniziativa ha deciso di ritirare il testo.

Come detto, un'ampia alleanza sostiene questa modifica costituzionale, edulcorata dal Parlamento rispetto alla proposta originaria. Benché molti deputati UDC e alcuni PLR si siano detti scettici a proposito della soluzione, nessun comitato contrario si è fatto avanti per raccomandare la bocciatura dell'oggetto in votazione.

Il comitato promotore aveva quindi tutti i motivi oggi per sorridere davanti ai media. Dal Touring club svizzero alle associazioni ambientaliste, passando dai cantoni e dagli ambienti legati al turismo, tutti insomma sembrano gradire questa modifica costituzionale.

«Molte città stanno adottando provvedimenti per sostenere la mobilità lenta», ha dichiarato in entrata il consigliere nazionale Matthias Aebischer (PS/BE). «Ma un sì alle urne permetterà di stabilire uno standard per l'adozione di misure analoghe da parte di altri centri interessati a promuovere l'uso della bicicletta», ha sottolineato.

Circa l'8% degli Svizzeri si sposta in questo modo. In Danimarca tale percentuale è tre volte più elevata, per non parlare dei Paesi Bassi. Insomma, «buone piste ciclabili ci consentiranno di colmare questo ritardi», ha spiegato il deputato bernese.

Per il vicepresidente argoviese del Touring Club Svizzero Thierry Burkart, tra l'altro consigliere nazionale PLR, ognuno deve avere il diritto di spostarsi come vuole. Un trasferimento della circolazione stradale sulla bici, migliorerà a suo avviso la fluidità del traffico.

Nel suo intervento, la consigliera nazionale Lisa Mazzone (Verdi/GE), ha sottolineato i benefici per l'ambiente legati alla promozione della due ruote. «Si tratta di un pezzo del puzzle della politica climatica svizzera - ha affermato la giovane esponente ecologista a Berna - che consentirà al Paese di ridurre le emissioni di CO2». Oltre a rendere l'aria più salubre, la bicicletta fa meno rumore e favorisce l'attività sportiva, con ricadute positive anche sulla salute, e quindi sui costi sanitari, ha sottolineato Mazzone.

Per la deputata borghese democratica Rosmarie Quadranti (ZH), il miglioramento delle poste ciclabili consentirà di diminuire gli incidenti, specie quelli che vedono coinvolti le biciclette elettriche, sempre più amate dagli Svizzeri.

Per il presidente dei Verdi liberali Jürg Grossen (BE), la promozione delle bicicletta avrà anche ricadute positive sull'economia: molte stazioni turistiche di montagna fanno infatti affidamento sui ciclisti per tirare avanti, visto il calo delle nevicate e quindi della frequentazione in inverno.

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