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SVIZZERARinvii coatti: esentare donne in gravidanza avanzata

12.07.18 - 14:36
È il parere della Commissione nazionale per la prevenzione della tortura: chi è entrato negli ultimi due mesi di gestazione non può partire
Keystone
Rinvii coatti: esentare donne in gravidanza avanzata
È il parere della Commissione nazionale per la prevenzione della tortura: chi è entrato negli ultimi due mesi di gestazione non può partire

BERNA - Le autorità non dovrebbero rimpatriare donne incinte oltre la 28esima settimana di gravidanza, in quanto si tratta di persone vulnerabili. È il parere della Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT), che nel rapporto pubblicato oggi esprime tuttavia soddisfazione per i progressi fatti nell'impiego di mezzi coercitivi.

Il bilancio stilato tiene conto dei 78 trasferimenti e dei 57 rinvii coatti per via aerea monitorati tra aprile 2017 e marzo 2018, si legge in un comunicato odierno della CNPT. La commissione in generale afferma di apprezzare il comportamento «professionale e rispettoso» delle scorte di polizia nei confronti dei rimpatriandi ed evidenzia con piacere i passi avanti compiuti - quando possibile - nella rinuncia all'immobilizzazione preventiva durante l'organizzazione a terra nell'aeroporto di partenza.

D'altro canto, sottolinea però che persistono grosse differenze tra le varie polizie cantonali: servono dunque ulteriori miglioramenti in questo ambito, in particolare al momento di prendere in consegna e di trasferire il rimpatriando. In una circostanza, gli agenti indossavano un passamontagna, mentre in un'altra lo straniero è stato bendato durante il suo trasporto verso lo scalo: episodi a cui la commissione si augura di non dover più assistere in futuro.

Per quanto riguarda le donne incinte, la CNPT, che ha osservato nel periodo in rassegna due casi - nel canton Zurigo - di gravidanze avanzate, ritiene che sottoporle a rinvio coatto sia inopportuno, considerata la situazione di forte stress che ne deriva. È quindi dell'opinione che il rimpatrio per chi è entrato negli ultimi due mesi di gestazione vada bloccato e posticipato a otto settimane dopo il parto.

Inoltre, prosegue la nota, la commissione è contenta di non aver riscontrato alcun caso di bambini separati dai genitori per un collocamento extrafamiliare precedente il rinvio. Sono state per contro cinque le situazioni di rimpatrio scaglionato di famiglie e figli, un modo di procedere giudicato da evitare vista la separazione che ne risulta.

La CNPT invita pertanto le autorità competenti a prendere in considerazione misure più consone agli interessi dei bambini e dell'unità familiare, in linea con le disposizioni internazionali.

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