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GINEVRA Studi medici, Ginevra e Zugo a Berna per difendere la clausola del bisogno

04.07.18 - 16:05
«Speriamo di poter far prendere coscienza ai parlamentari che la padronanza dei costi sanitari dipende dalla padronanza dell'offerta»
Keystone
Studi medici, Ginevra e Zugo a Berna per difendere la clausola del bisogno
«Speriamo di poter far prendere coscienza ai parlamentari che la padronanza dei costi sanitari dipende dalla padronanza dell'offerta»

GINEVRA - Il consigliere di Stato ginevrino Mauro Poggia e il suo omologo di Zugo Martin Pfister tenteranno domani a Berna di convincere la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale della necessità per i Cantoni di poter regolamentare in modo autonomo l'apertura di nuovi studi medici.

«Speriamo di poter far prendere coscienza ai parlamentari che la padronanza dei costi sanitari dipende dalla padronanza dell'offerta», indica il "ministro" ginevrino in un'intervista odierna pubblicata da Le Temps. L'obiettivo è di attribuire durevolmente ai Cantoni la competenza di decretare una moratoria sull'apertura di nuovi studi medici.

La moratoria attuale arriva a scadenza nel luglio 2019. Nel 2012 non era stata prorogata dopo essere scaduta a fine 2011 (era entrata in vigore par la prima volta nel 2002), per poi essere reintrodotta nel 2016. A Ginevra, le conseguenze della sua sospensione sono state rilevanti, sottolinea Poggia.

Fra il 2011 e il 2013, il numero degli studi medici attivi nel cantone è salito da 1070 a 1260. Parallelamente, i costi a carico della LAMal sono lievitati da 1,55 a 1,78 miliardo di franchi. Secondo il consigliere di Stato, "più vi sono operatori, più la domanda cresce".

Poggia vorrebbe attribuire ai Cantoni, e non agli assicuratori, il compito di regolamentare il mercato sanitario. "Qualora la selezione dovesse spettare agli assicuratori, sceglieranno i medici che rimborsano in funzione dei loro criteri opachi". Le casse malattia potrebbero anche sanzionare determinati medici, "senza disporre della legittimità democratica per farlo", argomenta il consigliere di Stato.

L'articolo 55a della LAMal consente ai Cantoni di limitare l'apertura di studi medici in presenza di un'offerta eccessiva. Nel 2015 il Consiglio federale aveva sottoposto al parlamento una proposta per una soluzione duratura, che consentisse ai Cantoni di continuare a gestire il settore ambulatoriale anche dopo la scadenza della moratoria e a tempo indeterminato. La proposta era però stata respinta dal Consiglio nazionale in votazione finale.
 

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