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SVIZZERASocietà anonime: il Nazionale entra in materia

14.06.18 - 11:13
Il progetto mira ad ancorare nella legge le esigenze dell'iniziativa contro le remunerazioni, accolta nel 2013 con il 67,9% dei consensi
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Società anonime: il Nazionale entra in materia
Il progetto mira ad ancorare nella legge le esigenze dell'iniziativa contro le remunerazioni, accolta nel 2013 con il 67,9% dei consensi

BERNA - È in corso al Nazionale il dibattito di dettaglio sul diritto della società anonima: la Camera del popolo è entrata in materia sulla revisione - con 133 voti a 64 (tutti del gruppo UDC) e 1 astensione - e ha poi respinto la proposta - sostenuta da democentristi e da molti liberali-radicali - di rinviare tutto il dossier al Consiglio federale.

Il progetto mira ad ancorare nella legge le esigenze dell'iniziativa contro le remunerazioni abusive di Thomas Minder (accolta dal popolo nel 2013 con il 67,9% di consensi e attualmente applicata tramite ordinanza). Vuole inoltre migliorare la rappresentanza femminile nei quadri superiori delle grandi aziende, tramite il sistema delle quote. La commissione preparatoria ha dato il suo benestare a quest'ultima misura.

Il progetto, nato 10 anni fa, ha avuto una gestazione difficile. Nonostante visioni, talvolta molto divergenti, dei diversi partiti, la commissione ha proposto un compromesso grazie al quale le imprese potranno lavorare con maggiore trasparenza e sicurezza giuridica, ha indicato Laurence Fehlmann Rielle (PS/GE).

Carpa e coniglio - "Il progetto è un po' come il matrimonio tra la carpa e il coniglio, un matrimonio peraltro poligamo poiché vi sono più conigli", ha ironizzato Yves Nidegger (UDC/GE) perorando la non entrata nel merito. A suo avviso, una parte del dossier corrisponde a un adattamento del diritto che resta liberale e mira al mantenimento di una piazza economica attrattiva. Molti altri aspetti seguono invece l'evoluzione della società (quote femminili), ma con il rischio di far fuggire le imprese dal Paese, ha aggiunto il democentrista ginevrino.

La proposta di Pirmin Schwander (UDC/SZ) volta a rinviare il tutto al Consiglio federale è invece stata respinta con uno scarto più risicato. Secondo il democentrista svittese, il Governo avrebbe dovuto rielaborare il progetto limitandolo alle disposizioni dell'ordinanza sulle remunerazioni abusive e rinunciando a ogni altra modifica formale o materiale.

PLR diviso - Il Partito liberale-radicale era favorevole all'entrata in materia, ma era diviso sulla proposta Schwander. Stando a Giovanni Merlini (PLR/TI), una risicata maggioranza del gruppo era per il rinvio del progetto al Consiglio federale, perché trovava sbagliato l'introduzione di una quota di donne e riteneva che il controprogetto all'iniziativa popolare "Per imprese responsabili" non convenga né sulla forma né sulla sostanza. Una minoranza voleva invece che il progetto venisse dibattuto ed era favorevole alle flessibilizzazioni del diritto previste.

Dal canto suo, il Partito socialista ha giudicato globalmente positiva la revisione. Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL) ha menzionato quali miglioramenti le quote femminili, le disposizioni sulla trasparenza nel settore delle materie prime o il controprogetto all'iniziativa sulle multinazionali.

Opportunità da cogliere - Quest'ultimo è però troppo timido, pur consentendo miglioramenti rapidi e concreti, le ha fatto eco Lisa Mazzone (Verdi/GE). La revisione è matura per essere trattata. Prende in considerazione gli interessi dell'economia e non obbligherà le società anonime ad adattare i loro statuti.

Occorre cogliere questa opportunità e mettere il diritto svizzero all'altezza delle sfide attuali, ha sostenuto Karl Vogler (PPD/OW). Dello stesso parere anche i Verdi liberali e il PBD, che hanno sostenuto l'entrata nel merito e bocciato il rinvio al Consiglio federale.

Il Parlamento aveva rinviato la prima versione del progetto al Governo invitandolo a includere l'attuazione dell'iniziativa contro le remunerazioni abusive, ha ricordato dal canto suo la consigliera federale Simonetta Sommaruga. Una non entrata in materia avrebbe privato le start-up delle agevolazioni previste dalla riforma e delle numerose modernizzazioni apportate. A suo avviso, il progetto è assolutamente compatibile con le PMI.

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