La sorveglianza delle persone sospettate di truffare le assicurazioni sociali potrebbe passare dalle urne. Attualmente il 62% dei cittadini la approverebbe
BERNA - Sono già diecimila le firme raccolte contro la sorveglianza delle persone sospettate di truffare le assicurazioni sociali. Entro il prossimo 5 luglio il gruppo che ruota attorno al politico socialista Dimitri Rougy e alla scrittrice Sibylle Berg ne dovrà raggiungere cinquantamila, perché la questione passi dalle urne. Con la nuova legge le assicurazioni sociali come l’AI o la Suva potrebbero nuovamente fare ricorso a detective, come pure a droni, rilevatori GPS e registrazioni audio e video.
La misura di sorveglianza verrebbe attualmente approvata da una buona maggioranza dei cittadini, come rivela un recente sondaggio di Tamedia a cui hanno preso parte 7’255 persone: si parla del 62% degli aventi diritto di voto. Soltanto il 35% si dice contrario.
Secondo il sondaggio, lo scetticismo prevarrebbe nelle aree di sinistra: i contrari si contano soprattutto tra gli elettori del PS e dei Verdi. Gli aderenti degli altri principali partiti si dichiarano invece favorevoli. Una forte maggioranza si rileva in particolare tra chi vota PLR e UDC, dove i favorevoli sono rispettivamente pari al 75 e all'80%.
«Il dibattito è appena cominciato» - Il socialista Dimitri Rougy, promotore del referendum, non si lascia scoraggiare: «Il dibattito è appena cominciato. Questo risultato mostra che nelle prossime settimane sarà necessario fare molto per chiarire la questione ai cittadini». Il comitato referendario intende quindi sottolineare che in futuro ognuno potrebbe essere spiato.
Dopo che all’interno del partito socialista il referendum era considerato come poco promettente, ora da parte dei politici del gruppo c’è pieno sostegno. Tra questi c’è la consigliera nazionale Silvia Schenker, secondo cui ne vale la pena: «Se riusciamo a spiegare alla gente che le assicurazioni avrebbero più potere delle autorità, ci sarà un ripensamento». Non si tratta di rifiutare completamente l’impiego di detective. Ma la legge andrebbe oltre la procedura che era in vigore in passato. «Inoltre il legislatore non ha messo dei paletti alla violazione della privacy».
«I contrari alle legge, sostengono i truffatori» - «Questo risultato non mi sorprende affatto» dice invece il consigliere agli Stati UDC Alex Kuprecht, che non nasconde la soddisfazione. «La popolazione non vuole che le pecore nere possano beneficiare ingiustamente di prestazioni». I contrari alla legge, sosterrebbero i truffatori. «Quindi per la sinistra potrebbe risultare difficile una vittoria». Con questa legge si creerebbe una base legale accurata, così come sarebbe prevista dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dal Tribunale federale. «Non si tratta di una sorveglianza su larga scala, bensì nell’ambito di singoli casi in cui c’è il sospetto di truffa».