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SVIZZERAFuturo dell'ats: «Nessun obiettivo vincolante»

26.04.18 - 10:16
Il Consiglio federale ha respinto oggi ad una mozione dei Verdi, confermando che non intende fissare l'obbligo per intavolare discussioni
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Futuro dell'ats: «Nessun obiettivo vincolante»
Il Consiglio federale ha respinto oggi ad una mozione dei Verdi, confermando che non intende fissare l'obbligo per intavolare discussioni

BERNA - Il Consiglio federale non ritiene opportuno stabilire obiettivi vincolanti riguardo al futuro dell'Agenzia telegrafica svizzera (ats) e neppure fissare l'obbligo di intavolare discussioni con i titolari dell'agenzia di stampa nazionale. È quanto scrive il governo in risposta a una mozione presentata in Consiglio Nazionale dal Gruppo dei Verdi.

Secondo il gruppo ecologista, «il lavoro dell'ats è un presupposto fondamentale per la pluralità e la qualità dei media in Svizzera. Assume un'importanza sempre maggiore in un'epoca di digitalizzazione e globalizzazione dei mercati mediatici».

Per voce della bernese Regula Rytz, i Verdi hanno quindi sollecitato l'intervento dell'esecutivo al fine di «elaborare una strategia futura comune per garantire e continuare a sviluppare in Svizzera il servizio universale in tre lingue tramite i dispacci di agenzia». Il Consiglio federale è inoltre stato invitato a valutare la possibilità di trasformare l'ats in un'impresa senza scopo di lucro con mandato di servizio pubblico, sovvenzionata in parte con i proventi del canone (fondazione, cooperativa o altra forma).

Nella sua risposta, il governo sottolinea come l'agenzia sia «un'impresa privata senza un mandato di servizio pubblico della Confederazione». Non nasconde la grande importanza rivestita dall'ats per «la piazza mediatica plurilingue che è la Svizzera»: a questo proposito - ricorda il Consiglio federale - nella legge sulle lingue esiste già una base legale che consente di sostenere le agenzie di stampa per il loro contributo allo scambio linguistico. Un sostegno analogo - nell'ambito di una futura legge sui media elettronici - è al vaglio per quanto riguarda le prestazioni in favore dei media digitali.

Tenuto conto di questi fattori, il governo «non ritiene opportuno stabilire l'obbligo di intavolare discussioni in modo specifico con un singolo attore, né determinare un obiettivo vincolante per tali dialoghi» e propone quindi di respingere la mozione ecologista.

In contatto con i responsabili dell'ats - Sempre riguardo all'ats, il Consiglio federale ha risposto anche a un'interpellanza presentata dal consigliere nazionale Olivier Feller (PLR), nella quale il vodese dava voce alla preoccupazione per le conseguenze della ristrutturazione in corso all'agenzia, che «nuocerà di certo alla pluralità e alla qualità delle informazioni fornite».

Il governo indica di essere a conoscenza della ristrutturazione e di aver già risposto a diverse domande parlamentari riguardanti l'ats: la Cancelleria federale si occupa delle relazioni contrattuali con l'agenzia e ha provveduto a informarsi presso i responsabili in merito alla ristrutturazione in corso.

L'ats - precisa il Consiglio federale - ha comunicato alla Cancelleria che i servizi di base nelle tre lingue e gli archivi «non sono toccati dalle misure di ristrutturazione e che la Confederazione non dovrà aspettarsi una riduzione dei servizi».

Ribadendo che l'ats è un'impresa privata senza un mandato di servizio pubblico sancito formalmente per legge, il governo afferma di non poter esercitare alcuna influenza sulla struttura dell'impresa. Inoltre, «ad oggi la Confederazione è soddisfatta dei servizi e delle prestazioni redazionali dell'ats».

L'esecutivo ricorda infine di aver precisato - in ottobre nella sua decisione sull'ammontare del canone radiotelevisivo per gli anni 2019-2022 - un massimo di due milioni di franchi all'anno per l'agenzia. «Lo scopo di questo provvedimento non è tuttavia di sostenere l'ats (o i suoi azionisti), bensì di promuovere le prestazioni giornalistiche dell'ats di cui beneficiano le radio locali e le televisioni regionali finanziate dal canone».

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