Il Consiglio federale intende aiutare 44 milioni di piccoli agricoltori nelle regioni più remote in cui la povertà è particolarmente diffusa
BERNA - Aiutare 44 milioni di piccoli agricoltori nelle regioni più remote in cui la povertà è particolarmente diffusa. È questo l'obiettivo del Consiglio federale, che oggi ha approvato un contributo di 40,25 milioni di franchi destinato al Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (FISA) per il periodo 2019-2021. L'importo è tuttavia del 10% inferiore alla somma versata nel 2015 (45 milioni).
Verranno così messi a disposizione circa 13,4 milioni all'anno contro i 15 milioni versati in precedenza. Tale riduzione è imputabile ai tagli, decisi nel frattempo, al budget della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), si legge in una nota governativa odierna.
Grazie ai mezzi FISA, i Paesi emergenti hanno la possibilità di incentivare il potere economico della popolazione rurale, integrandola in modo più efficiente nei mercati e aiutandola a gestire le sfide che deve affrontare, come ad esempio il cambiamento climatico, precisa il comunicato.
Gli obiettivi del fondo corrispondono pienamente a quelli della cooperazione allo sviluppo svizzera. Si punta infatti a sostenere i piccoli contadini e un'agricoltura diversificata con una buona integrazione nei mercati locali e sostenibilità ecologica.
Dal 2010 al 2015 i progetti del FISA hanno sostenuto circa 139 milioni di persone grazie, ad esempio, alla creazione di casse di risparmio regionali che accordano piccoli finanziamenti per avviare attività economiche. Più di quattro milioni di piccoli agricoltori hanno inoltre beneficiato di corsi di formazione sulle pratiche e le tecnologie di produzione.
Nella sua strategia per il periodo 2019-2021 il Fondo internazionale punta ad aiutare in particolare i giovani che vivono nelle zone rurali e che spesso vedono nella migrazione l'unica alternativa a un futuro senza prospettive, conclude la nota.