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BERNAIl PS sostiene il referendum contro i detective delle assicurazioni

24.04.18 - 18:07
Non deve essere possibile che gli assicurati siano controllati più dei terroristi, affermano i socialisti
Il PS sostiene il referendum contro i detective delle assicurazioni
Non deve essere possibile che gli assicurati siano controllati più dei terroristi, affermano i socialisti

BERNA - Il partito socialista svizzero (PS) sostiene il referendum contro la normativa che dovrebbe permettere di sorvegliare le persone sospettate di voler frodare le assicurazioni. Non deve essere possibile che gli assicurati siano controllati più dei terroristi, affermano i socialisti.

Il partito - si legge un un comunicato odierno - è favorevole a lottare contro gli abusi, ma rispettando il principio della proporzionalità. Purtroppo la lobby delle assicurazioni è riuscita a far approvare in fretta e furia una legge che crea grosse lacune nella privacy e che viola gravemente i diritti fondamentali, sostiene il PS.

Dopo che un gruppo della società civile ha lanciato il referendum si è posta la questione dell'aiuto del PS alla raccolta delle firme e alla campagna di votazione. Il comitato direttivo ha oggi approvato all'unanimità la proposta della presidenza di sostenere il referendum.

«Le misure di sorveglianza dovrebbero essere prese solo da un'autorità indipendente o da un'autorità giudiziaria», afferma la vicepresidente PS, Barbara Gysi, citata nel comunicato. «E soprattutto il sospetto iniziale deve essere esaminato da un giudice o da un'autorità e non deve essere generato a discrezione delle compagnie di assicurazione». «Inoltre deve essere mantenuta la proporzionalità: non è accettabile che gli assicurati possano essere controllati con metodi più incisivi di quelli che vengono usati per i terroristi», argomenta la consigliera nazionale sangallese.

Oggi anche Procap, associazione svizzera di aiuto alle persone con disabilità, ha fatto sapere di sostenere il referendum. In precedenza si erano mossi nello stesso senso anche Pro Infirmis (organizzazione di handicappati) e Vasos (anziani).

Il parlamento ha deciso di elaborare una base legale precisa e dettagliata sul tema - nell'ambito della legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali - in seguito a una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) che nel 2016 aveva dichiarato illegale la pratica della sorveglianza da parte di detective.

In parlamento la legge era stata avversata da socialisti e Verdi, che avevano però in un primo tempo rinunciato a chiedere al popolo di esprimersi sulla questione. Il referendum è così stato lanciato ufficialmente da un gruppo di cittadini riuniti attorno alla scrittrice tedesco-svizzera Sibylle Berg: le 50'000 firme necessarie dovranno essere raccolte entro il 5 luglio.

L'ex segretario si smarca - Le frodi nell'ambito dell'AI o degli infortuni minano la fiducia che il cittadino ha nei confronti delle assicurazioni sociali: ne è convinto l'ex mister prezzi ed ex segretario centrale del PS svizzero Rudolf Strahm, che si smarca dalla posizione del suo partito proprio nel giorno in cui i socialisti hanno deciso di sostenere il referendum contro i detective delle assicurazioni.

In un fondo pubblicato oggi da Tages-Anzeiger e Der Bund, Strahm parla di "polemiche oltre misura" quando si confrontano le misure previste dalla nuova legge con i metodi della Stasi dell'ex Germania comunista o quando si sostiene - come fatto peraltro oggi in un comunicato del PS dalla vicepresidente Barbara Gysi - che gli assicurati saranno controllati più dei terroristi.

Per Strahm - incaricato federale alla sorveglianza dei prezzi fra il 2004 e il 2008 - si può creare fiducia nelle assicurazioni sociali solo se si dichiara guerra agli abusi. "In alcuni quartieri e in certe aziende sussiste parecchio scetticismo nei confronti degli scansafatiche e dei colleghi che spingono il sistema sociale ai suoi limiti", osserva l'ex consigliere nazionale bernese (1991-2004). «Questa realtà non è purtroppo nota a giovani politici che, per citare Helmut Hubacher (presidente del PS dal 1975 al 1990, ndr), passano direttamente dalle aule universitarie alla sala plenaria del parlamento».

«Durante la Guerra fredda sono stato schedato decine di volte dalla Polizia federale e conosco il valore della protezione della personalità», sostiene quello che è stato il segretario del PS dal 1978 al 1985 e che in seguito si è profilato sull'ala destra del partito. «Ma per quanto riguarda i controlli statali fortemente regolamentati per far fronte agli abusi non è in discussione il singolo caso: in gioco vi è la fiducia del cittadino nelle assicurazioni sociali».

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