Secondo l'organizzazione Transparency International, la Confederazione non farebbe abbastanza per contrastare crimini finanziari ed economici
berna - È intollerabile che la Svizzera, una delle principali piazze finanziarie al mondo, sia costantemente in ritardo nella lotta contro il riciclaggio di denaro e la corruzione. Lo afferma l'organizzazione non governativa Transparency International.
La Confederazione, secondo un rapporto pubblicato oggi dall'ong, non fa abbastanza per contrastare la criminalità finanziaria ed economica. «Vi sono vuoti legislativi che vanno colmati al più presto», ha detto il direttore di Transparency International Svizzera, Martin Hilti.
Il gruppo dei principali Paesi industrializzati ed emergenti (G20), compresa l'Unione europea, hanno approvato nel 2014 una serie di misure volte a combattere gli abusi commessi attraverso costrutti giuridici quali i trust, creati appositamente per garantire l'anonimato. L'ong ricorda che l'attuazione di tali principi su scala nazionale costituisce «una misura cruciale per preservare l'integrità del sistema finanziario internazionale» e per contrastare il riciclaggio di denaro, la corruzione e altri reati economici.
Il rapporto di Transparency afferma che in questo campo sono stati fatti passi avanti, che rimangono tuttavia insufficienti. Nella sua valutazione globale l'ong afferma che la Svizzera «si situa nel primo terzo» della classifica dei 23 Paesi esaminati. «Berna finora ha adottato misure sufficienti nella valutazione dei rischi, l'acquisizione di informazioni da parte delle imprese e la cooperazione tra autorità», afferma in rapporto.
Rispetto a Paesi come Regno Unito, Francia, Italia e Spagna, «presenta comunque ritardi». Gli intermediari finanziari, come le banche, non sono ad esempio tenute a verificare l'esattezza dei dati forniti dai loro clienti sull'identità degli aventi diritto economico. Un obbligo di verifica costituisce una misura indispensabile per individuare averi illeciti.
L'ong afferma anche che il campo di applicazione della legge contro il riciclaggio è eccessivamente ristretto. La normativa elvetica dovrebbe essere estesa alle attività di avvocati, notai, fiduciari, agenti immobiliari, commercianti di opere d'arte e di prodotti di lusso: si tratta di attività che possono essere utilizzate in modo improprio per nascondere reati di riciclaggio.