La segretaria generale di Erc rischia fino a 30 anni di carcere per ribellione. Le autorità federali hanno confermato l'esistenza di una procedura
BERNA - Nei confronti della segretaria generale di Erc, lo storico partito della sinistra catalana, Marta Rovira, in esilio a Ginevra per sfuggire all'arresto per ribellione, è in corso una procedura di estrazione. È quanto si legge in un comunicato odierno dei servizi parlamentari circa la recente riunione della Commissione di politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) durante la quale si è parlato del caso.
Finora le autorità federali si erano sempre rifiutate di confermare l'esistenza di una procedura di estradizione. Di recente, la stessa Rovia aveva dichiarato all'Agenzia Acn di essere a disposizione della autorità svizzere. La leader catalana non ha escluso di chiedere asilo politico alla Confederazione, denunciando una «persecuzione politica» da parte della Spagna.
Con altri 14 leader catalani Marta Rovira è accusata di «ribellione» - rischia 30 anni - dal giudice per le indagini preliminari spagnolo Pablo Llarena. Contro la donna è stato spiccato a fine marzo un mandato di arresto internazionale.
Nella sua riunione, la CPE-N «ha preso atto che si tratta di un procedimento in corso e che un'estradizione - qualora si trattasse di mera persecuzione politica - è esclusa».