A chiederlo al Consiglio federale sono state tredici ONG e due partiti, PS e Verdi
BERNA - Le trattative volte a rinnovare l'accordo di libero scambio con la Turchia vanno sospese finché in questo Paese la situazione dei diritti umani non sarà migliorata. È l'appello lanciato oggi al Consiglio federale da tredici ONG e due partiti, PS e Verdi.
Dal 1991 è in vigore un'intesa di libero scambio tra i Paesi dell'Associazione europea di libero scambio (Aels), di cui la Svizzera è membro, e Ankara. Attualmente sono in corso negoziati tra le parti (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) e la Turchia per modernizzare l'accordo, si legge in una nota diffusa dalla Società per i popoli minacciati.
Per partiti e organizzazioni non governative il dialogo va sospeso finché il governo turco non avrà liberato tutti i prigionieri politici, ripristinato la libertà di stampa - specie per gli organi dell'opposizione e della minoranza curda - e di movimento per le ONG e messo fine all'aggressione militare contraria al diritto internazionale contro la città siriana di Afrin.