Il presidente deposto della Catalogna si è detto pronto ad andare in carcere se il Belgio, paese dove ha trovato rifugio, dovesse decidere di estradarlo
GINEVRA - Il presidente deposto della Catalogna Carles Puigdemont si è detto pronto ad andare in carcere se il Belgio, paese dove ha trovato rifugio, dovesse decidere di estradarlo e di consegnarlo alle autorità spagnole.
«Ho speranza e una grande fiducia nella giustizia europea e in quella dei paesi europei. Rispetterò le loro decisioni perché ho grande fiducia nella separazione dei poteri e nella garanzia di un giusto trattamento che non ho potuto ottenere in Spagna», ha detto ieri sera il leader indipendentista a Ginevra, dove ha preso parte al Festival del film e al forum internazionale sui diritti umani (FIFDH).
Puidgemont vive in Belgio dallo scorso ottobre assieme a quattro ex membri del suo governo dopo che la Spagna lo ha accusato di ribellione e di sedizione. Finire dietro le sbarre, ha affermato, «sarebbe però un grave errore che aggraverebbe ulteriormente la situazione».
L'ex presidente ha anche indicato che per la Catalogna la secessione dalla Spagna non è la sola opzione sul tavolo e quale alternativa ha citato il modello svizzero. «L'indipendenza è la sola opzione?», gli è stato chiesto. «Assolutamente no, esistono altre soluzioni e il modello svizzero è forse il più efficace e attrattivo».
Il leader catalano ha peraltro confermato che non ha nessuna intenzione di chiedere asilo politico alla Svizzera e che conta di tornare in Belgio mercoledì al termine della sua visita privata nella Confederazione. «Non chiederò asilo alla Svizzera e non lo chiederò al Belgio. Non sono un fuggitivo, sono nella piena legalità europea».